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Donato non fu mai così assiduo alla scuola, così attento alle lezioni; se la storiella delle seimila lire non avesse fatto il giro della scolaresca nelle prime ventiquattr'ore, i velocipedisti della classe non avrebbero tralasciato di far segno alla comune riprovazione quell'ipocrita diligenza alla vigilia degli esami.

Bisognava innanzi tutto, gli disse il Ferpierre, che io riconoscessi il mio torto e la vostra ragione. È stato provvidenziale che voi abbiate insistito nell'accusa a dispetto dell'evidenza; perchè, senza la vostra insistenza, senza la fiducia dalla quale vi vidi animato, io avrei probabilmente tralasciato quelle ulteriori ricerche che mi hanno condotto alla scoperta della verit

A un tratto le si parò davanti il dottorone, tenendo tutto il sentiero con la persona alta e grossa, con la tuba voluminosa, l'unica tuba che si vedesse in paese. Declamava versi, ma incontrando Marta si fermò. La giovine sposa lo interessava, non aveva mai tralasciato occasione di mostrarsele amico. Dove va? le chiese senza complimenti. Vado incontro ad Alberto. Da questa parte? Non è di qui?

Aveva tralasciato di accarezzare il coniglio; taceva; non respirava neanche; forse aspirava le fragranze giovanili di Fiordispina. Le donne, lo sapete, anche stando ad occhi bassi, vedono, in simili casi, o indovinano tutto quel che succede.

E tali cose noi avremmo tralasciato di por qui, considerando che in mille guise furono gi

Il dunque veniva pe' suoi piedi; dunque ella poteva amar lui, anzi lo amava ancora, non aveva mai tralasciato di amarlo. Que' fiori erano una confessione ed una preghiera: o non era quella una donna che aveva aspettato di ripristinarsi in salute, per tornare, armata di tutto punto, fresca e bella come prima, a ripigliarsi il suo? certo, la era così, non poteva essere altrimenti.

La signora Carlotta aveva tralasciato di sfogliar la rivista, e il cavalier Maurizio di assaporar degli occhi il secondo bicchierino. L'uno e l'altra guardavano la figlia con attenzione non priva di ansia.

Il Maestro della nave, nel volto del quale la paura non si era manifestata, come negli altri, per via di pallidezza, ma con tale un colore che teneva tra violetto ed il nero, si vedeva intento, con le mani su due vasi di terra per impedire che, cozzandosi in quei fieri scotimenti, si rompessero, e quanto aveva in canna gridava: «Libeccio, libeccio! sono si fatti i modi che suoli tenere co' tuoi buoni amici? Or corrono ben quaranta anni che frequento casa tua, mai quanto questa volta mi ti sei mostrato cruccioso: ti ho forse usato villania? ho tralasciato un giorno di bere alla tua salute? E mi dovevi fare questa vergogna appunto adesso che ho promesso a Monsignor Conte di trasportarlo sano e salvo fino ad Ostia? Senti che scossa! Domine, in adjutorium... che vento indiavolato! Ne vuoi la fine; e quando avrai fatto percuotere questi due vasi tra loro, i quali da poi che si conoscono sono vissuti da buoni fratelli, e spezzare, e sperdere il mio buon vino, che cosa pensi aver fatto? Almeno tu mi avessi dato tempo di bevermelo.... pazienza! Aspetta di grazia fino a domani, e quindi fa quello che vuoi.... Domine, in manus tuas commendo....» urlò il povero Maestro, che uno sbalzo terribile della nave fece duramente stramazzare su l'intavolato, e rovesciargli addosso i vasi con tanto amore guardati; onde è che tutto smanioso prendesse a dire brontolando: «Ah! libeccio misleale e fellone, che pretendi? Annegare Monsignor Carlo? Non sai ch'egli nasce di famiglia antica quanto la tua, ed è il più nobile signore di tutta Cristianit

Petrarca, Itinerario Siriaco. Gio. Villani, lib. 7, cap. 57. Boccaccio, De casibus virorum illustrorum, lib. 9, cap. 19. Veg. altresì il cominciamento della istoria anonima della cospirazione del Procida, tralasciato dal di Gregorio nella sua Biblioteca aragonese, che leggesi tra' citati Mss. della Bibliot. com. di Palermo, Q. q. e si trova pubblicato nell'opera di Buscemi, doc. n.4.

Com'era ciò avvenuto? Il nome di Aloise c'era scritto, accanto ad un altro rispettabile nome; ma quel nome, pur troppo, non era vergato di pugno del suo legittimo possessore. Questo aveva notato con aria di trionfo il Collini, e si capiva che egli, mostrandosi vittima innocente dell'inganno, non avrebbe tralasciato di metter la cosa in mano alla vindice giustizia, quando, all'avvicinarsi della scadenza, avesse riconosciuto che quelle cambiali odoravano di truffa. Intanto lo sapeva egli gi