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Di che diamine hai tu paura? Vivi solo, come un feroce anacoreta della Tebaide, e al cortese desiderio di chi ti si accosta, vorresti anche rispondere col rintanarti sempre più? Tu non intendi perchè il cupo tiranno di Quinto t'abbia posto nel suo calendario, e sta bene; ma non verrai certo a capo di saperlo, ricusando di venire alla sua festa da ballo.

Da quel tempo le lettere seguirono alle lettere, tutte datate ad un modo: Dalla Tebaide!... Dalla Tebaide! Ma , malgrado la sua indifferenza, egli aveva pur dovuto esser fatto segno di tentazioni d'ogni sorta! Come sarebbe uscito dalla lotta?... Inaspettatamente, la domanda che io mi rivolgevo ebbe una risposta. «Ierseradiceva Ermanno in una sua lunga lettera, «il vago spirito di tentazione che qui serpeggia per ogni parte, ha preso una forma. La lotta non è stata lunga, la vittoria contrastata. Io ho evitata la Bestia; conosco quello che essa può darmi...» E da quel momento, ora a mezze frasi e ad allusioni, ora in lunghi passaggi di autobiografia, egli mi venne rivelando il secreto fino a quel momento così bene nascosto. «Hai tu notatomi scriveva, «la cura da me posta nell'evitare ogni occasione di rivelarti la mia concezione dell'amore? Egli è che le circostanze in cui io la costrussi non sono molto allegre. Da tutto il fondo del mio essere sale un tale disgusto al ricordarle, ed un ribrezzo così freddo mi passa per il corpo, che tu avresti rinunciato a sodisfare la tua curiosit

Dunque, i profani abboccarono. E assai piú volentieri abboccò lo stato germanico, il quale, col fiuto commerciale che nessuno saprebbe onestamente contendergli, aveva subodorato nel filologo scientifico un ottimo articolo spiologico. E cosí l'arido rifugio dei filologi austeri venne consolato dalla manna mensile di centinaia e centinaia di marchi. La Tebaide con lo stipendio.

Da questo stato d'indifferenza un po' stanca egli uscì una volta, a San Remo, dinanzi al sepolcro della madre; ma, compiuto quel pietoso pellegrinaggio, egli proseguì la sua via, senza desiderii, vagabondando, arrestandosi una settimana in un luogo ignorato, torcendo cammino secondo la disposizione dello spirito, la fisonomia dei luoghi o il colore del cielo. Verso i primi d'aprile era a Parigi. M'avvertì del suo arrivo mandandomi un giornale; poi nulla più, per quindici giorni. La prima lettera che ricevetti era datata in questo modo: Dalla Tebaide, 16 aprile.... «Che cosa supponi tumi scriveva, «che io sia venuto a fare qui? Passo il mio tempo nei Musei, più spesso nelle Biblioteche. Sono stato dai principali librai ed ho la stanza ingombra di novit

Ai nostri giorni lo studio della lingua greca, quando è principale e non accessorio ad altri studi piú importanti, fa per lo piú degli uomini ciò che di essi facevano un tempo i deserti della Tebaide: li separa affatto dal mondo e dalle sue pompe e mette loro nel cuore il disprezzo della vita presente. Veneranda era l'austeritá degli anacoreti, e veneranda sia anche quella dei grecisti.

Don Luigi mi stese la mano e mi disse: Voi che mi parlavate di Tebaide, e mi dicevate oh! le ricordo le vostre parole, Tebaide, dove son vive ancora le memorie bibliche, e gli uomini santi le respirano ancora, e le ripetono con sapienza antica... Vedetela la Tebaide, vedetela la sapienza! Ditemi come è vero che le apparenze ingannano!

Questo, mi si oppone, è rimoto, e viaggia con le nuvole nel cielo della poesia; certo io non lo nego rimoto, ed anco immaginoso; ma io vi ho detto, che non procediamo per tempi felici, però che tali non sieno quelli nei quali l'uomo o aderisce tutto al suolo, o tutto si esalta pei cieli; dal primo stato scappa fuori il banchiere, il venditore di ciarpe, lo scorticatore di capretti, il moderato; dal secondo, l'anacoreta della Tebaide, e il bramino dell'India; solo avventuroso è il tempo dove con giusta proporzione puoi compiacere alla materia e allo spirito, andando appunto composto l'uomo di anima, e di corpo: e poichè questo adesso non si può, colpa in molta parte altrui, e moltissima nostra, di concetti divisi, e di forze infermi, meglio che curvarci alla terra, sar

Il vecchio mi interruppe: Tebaide, , è una Tebaide questa valle: ma soltanto per la solitudine; quanto al resto, sono troppo indegno del paragone. Questo pezzetto di cacio... assaggiatene... è dei nostri pascoli. Ed è per questo che l'ospitalit