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O prima reggia del Pensiero, augusta D'idee madre e di genti, Patria del gener nostro Asia vetusta, A te col grido dei perfetti eventi, Vetusta Asia, il saluto La libera Germania alza su' venti. Odi: stridono ancor su'l combattuto Reno i miei plaustri; echeggia Il mio vittorïoso inno temuto; E con securo il vol come in sua reggia Quant'è di cielo intorno Di Brandeburgo l'aquila passeggia.

Ed un'altra volta disse: la trasformazione di mia moglie non ha nulla che non sia nell'ordine fisiologico; le fanciulle che rimangono troppo lungamente zitelle sono come i cardini delle porte che si aprono di rado s'irruginiscono e stridono; l'igiene è questa: olio ai cardini, marito alle fanciulle.... Hai ragione, diceva Leonardo. E tu, cognatina, non mi dai ragione?

Carlino, obbedendo in un batter d'occhio all'ordine ricevuto, aiutato dai valletti attortiglia dentro una matassa di canapa il pugno della mano destra di Beatrice, e torce forte come costuma la curandaia allorchè strizza il panno bagnato per ispremerne l'acqua. La mano e il braccio stridono slogandosi, i muscoli si strappano, la epiderme si lacera con istravaso di sangue e mostruosa tumefazione.

S'ode un bisbiglio; al fiero assalto muovono Gli ardui congegni; al ciel stridono; imbianca Ogni volto; tentenna in su l'aërea Reggia il Guerrier, piega da destra a manca; Piega, balena; con fragor terribile, Che il cielo assorda, ed ogni cor disfranca, Cade, non gi

Tutto è clamore, grida e voci sorde; Parlano i marinai con gesto accorto, Stridono lungo gli alberi le corde. Al brulicar del suolo fa contrasto L'austera calma maest

Vorrei, se fossi il Re delle magìe, Stender stanotte un bianco ampio mantello Di neve sopra i tetti e per le vie E in ogni casa alzare un focherello. Al suon di pastorali melodie Andrei pel mondo in groppa a un asinello A scongiurar gli affanni e l'altre arpie, Che stridono l'ingiuria al poverello.

È il tocco dopo il meriggio; la vampa del sole che signoreggia liberamente il prato vicino, non penetra sotto il conserto fogliame degli alberi secolari; e l'ampio velario divisato a liste bianche ed azzurre, sospeso tra i rami sporgenti, vieta ai raggi indiscreti, che hanno potuto trapelare da qualche vano della frasca, di recar molestia alla gentil comitiva. Stridono con monotono metro le cicale su pei tronchi degli alberi soleggiati; le farfalle, screziate di mille colori e cosperse di polverina d'oro, vanno aliando qua e l

Ecco non una In braccio al vento trema arida foglia Senza dolor, non sfiorasi una siepe, Ma quando autunno misero sparpaglia Per le fredde campagne quasi un sciame D'anime stanche, stridono i viali Che le vedon fuggir e lunghe stendono A lor le braccia gli alberi morenti Sopra i bianchi crepuscoli.

Le ossa stritolandosi stridono: schizzano dintorno sangue, lacerti di carne, e frantumi di costole: poi il boia si curva, e gli pone sotto il collo la mazza, sopra la fronte un piede, sopra il seno un ginocchio, e gli sbarra la pancia, dove, tuffando il braccio fino al gomito, lo ritrae imbrattato di sangue, con le viscere fumanti del giustiziato in mano, le quali mostrò al popolo urlando: Questa è la corata di Giacomo Cènci.

Il rossignolo nella foresta. Facea la siesta. L'aria tacea calida. Solo All'ora inutile un oriolo Metteva il segno Nella sua vecchia cassa di legno. Cangiano i tempi: crollano i santi Dai pinti portici: Se alcun ne resta, come si vede, Su per i canti, È dell'intonaco più forte il merito Che della fede. Stridon le macchine, stridono i garruli Telai.