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Sarebbe forse bella, disse la Maddalena che ci metteva dell'ambizione, se non fosse tanto distrutta e senza colore. Ma come volete che i bambini stieno bene con questo putridume d'intorno? Perchè avete messo la canapa qui? Non sapete che guasta l'aria, che la rende malsana?.... Lo crede, signora? disse con aria di dubbio. Noi ci si è avvezzi e non si sente nulla.

I cenci arrivano alla cartiera sudici e mescolati insieme. Dunque, prima di tutto, bisogna fare una scelta: buttar via gli stracci di seta e di lana, che non sono buoni per la fabbricazione della carta, e metter da parte quelli di canapa, di lino, e di cotone. Ma anche questi bisogna classificarli in vecchi o nuovi, in bianchi o colorati: e ad ogni diversa specie di cenci, corrisponder

Oe, gridò il caporale, da quando in qua cane mangia carne di cane?... Fin qui credeva, che dai confetti di piombo e dalle nozze di canapa in fuori non avessimo a correre altri pericoli...

Erano due uomini forti che lavoravano per sei e il podere lo facevano andare quasi senz'altro aiuto: specialmente dacchè Sandro aveva sposata la Maria Scaramelli una sgobbona che se non lavorava la terra, andava alla canapa; e quando ritornava a casa, a giornata finita, si addossava le faccende più gravose, per risparmiare la pallida cognatina incapace di faticare, lei, così gracile.

Era un certo Petronio, bolognese, antico lavorante di canapa; condannato una volta per un ferimento da lui commesso nel calore di una rissa, gli avevano commutata la pena della galera nell'ufficio del carceriere, cosa non rara negli Stati del papa, dove son pochi gli uomini onesti e liberi che si offrano spontanei al mestiere dell'aguzzino.

Il kif, per chi non lo sappia, è la foglia d'una specie di canapa, chiamata hascisc, conosciuta in tutto l'Oriente per la sua virtù inebriante. Nel Marocco se ne fa grandissimo uso, e si può dire che sono quasi tutte vittime di questa foglia deleteria, quegli arabi e mori, molto frequenti nelle citt

la casa ove nacque, la villa deliziosa che il Verdi abita di preferenza nelle sue vacanze di estate, fanno parte della grossa borgata che si chiama Busseto. Ma se Busseto non ha l'onore di aver dato i natali al più energico ed affascinante maestro dell'Italia contemporanea, a maggior dritto può gloriarsi di aver fornita a lui la prima educazione musicale, di aver compreso ed ammirato il di lui genio nascente. La casa dove il Verdi nacque è discosta da Busseto circa tre miglia. Io l'ho visitata con profonda commozione. Figuratevi una specie di tugurio di pietre e di calce, quasi isolato in mezzo ad una fertile pianura seminata di melica e di canapa. Si comprende come un artista nato in quel luogo debba conservare per tutta la vita l'amore dell'isolamento. A pochi passi dall'umile casicciuola, dove oggi una buona massaia alla domenica vende il vino ai contadini delle vicinanze, si estolle una chiesa di bella e maestosa architettura. In quella chiesa, all'et

E gli uomini, che avevano finito quel banchetto, s'occupavano, chi a rassettare la canapa, chi a frenare col badile certi rigagnolotti nerastri e viscidi, che sfuggivano dalla base dei letamai, ricchezze disperse, che s'infiltravano nel suolo infecondo del cortile e delle stanze terrene.

Si potrebbe ben metterla un po' più lontano la canapa. E i letamai? soggiunsi incoraggiata da questa mezza concessione. Perchè non li trasportate giù nei campi lontano dall'abitato? Oh provvidenza cara! esclamò la nonna ridendo.

, ... Ho ricominciato a lavorare. Vado alla canapa. Alla canapa? Fai malissimo. Non è lavoro per te ancora. Oh!... Mi sento tanta forza! E sorrise. Stai meglio, , vedo. Ma non devi strapazzarti. Ella tornò a sorridere, e si chinò per ravviare i sarmenti che si sparpagliavano. Poi andò in fondo alla cucina a prenderne degli altri e li gettò sul mucchio per ravvivare la fiamma.