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Giuliano le era seduto vicino, a cavalcioni su una sedia, e teneva posata una mano sulla spalliera della poltrona. Aveva chinata la sua faccia, così bionda e regolare, verso di lei, tuffando con visibile piacere il naso armato di pince-nez, nel fumo acremente profumato della sigaretta.

Blas era ferito leggermente; lasciava pendere un’ala e si piegava su le zampe, tuffando nel filo di sangue il ventaglio della sua coda mozza. Allora tosto Inglés gli balzò addosso, e cominciò a beccare, a speronare, ad infierire su l’avversario con tanto accanimento, che gi

Ella andò a pigliar la polenta senza rispondere e la versò in un gran piatto. Ho un presentimento, continuò Don Diego tuffando il suo cucchiaio nella polenta. Di guadagnare un terno alla lotteria? chiese Bambina, sorridendo. L'arciprete mi ha dimandato se voleva dare lezione ai suoi nipoti. Altri dicono: ai suoi figliuoli, obbiettò Bambina.

Il suo scialle bianco, lungo sino a terra, vi si confondeva nell'incerta bianchezza. Perchè, non si muore d'amore? Bice sospirò scossa da un brivido. Egli le coperse la fronte di baci tuffando il volto nel profumo vaporante da tutte le sue vesti, mentre ella gli si illanguidiva mollemente fra le braccia, e la seta fine dello scialle, che le difendeva il seno, strideva di un riso sottile.

La giovane stette in ascolto qualche poco, indi si abbandonò sul divano, tuffando il volto tra i cuscini. Ella rimase in tal positura, immobile e con gli occhi asciutti, sforzandosi a pensare, fin che non udì nell'anticamera i passi di Filippo che rientrava. Allora balzò in piedi, si diede una occhiata nello specchio, afferrò un libro che giaceva sulla tavola e finse di leggere.

Le ossa stritolandosi stridono: schizzano dintorno sangue, lacerti di carne, e frantumi di costole: poi il boia si curva, e gli pone sotto il collo la mazza, sopra la fronte un piede, sopra il seno un ginocchio, e gli sbarra la pancia, dove, tuffando il braccio fino al gomito, lo ritrae imbrattato di sangue, con le viscere fumanti del giustiziato in mano, le quali mostrò al popolo urlando: Questa è la corata di Giacomo Cènci.

E se non si facevano vedere?... Sapevano che quel giorno essa doveva andare dalla Schönfeld e forse ci sarebbero capitati, per farsi presentare. E se non si facevano vedere in istrada, dalla Schönfeld?... Se non si facevano veder più? Questo è impossibile! rispose Nora a stessa, tuffando una gran fetta di panettone in una piccola tazza di caffè e latte.