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Ma che si celia? Un milione! Il sogno diurno e notturno di tanti milioni di bipedi implumi; il prurito eterno di tanti operai della grande officina umana, il sole di mille e mille pianeti e pianetucoli; il Dio, a cui tante e tante creature portano in tributo la loro vilt

Quel gli dipinge il corso de' pianeti, questi la terra, quello il ciel gli squadra: questi meste elegie, quel versi lieti, quel canta eroici, o qualche oda leggiadra. Musici ascolta, e vari suoni altrove; senza somma grazia un passo muove. 93 In questa prima parte era dipinta del sublime garzon la puerizia.

117 Fa, giunto ne la patria, il primo volo a casa de l'astrologo, e gli chiede, se la sua donna fatto inganno e dolo, o pur servato gli abbia amore e fede. Il sito figurò colui del polo, ed a tutti i pianeti il luogo diede: poi rispose che quel ch'avea temuto, come predetto fu, gli era avvenuto; 118 che da doni grandissimi corrotta, data ad altri s'avea la donna in preda.

Vedi come da indi si dirama l'oblico cerchio che i pianeti porta, per sodisfare al mondo che li chiama. Che se la strada lor non fosse torta, molta virtu` nel ciel sarebbe in vano, e quasi ogne potenza qua giu` morta; e se dal dritto piu` o men lontano fosse 'l partire, assai sarebbe manco e giu` e su` de l'ordine mondano.

Nella schiera degli otto pianeti principali Marte occupa, per volume, il penultimo luogo; il solo Mercurio è più piccolo di lui.

Vedi come da indi si dirama l'oblico cerchio che i pianeti porta, per sodisfare al mondo che li chiama. Che se la strada lor non fosse torta, molta virtu` nel ciel sarebbe in vano, e quasi ogne potenza qua giu` morta; e se dal dritto piu` o men lontano fosse 'l partire, assai sarebbe manco e giu` e su` de l'ordine mondano.

Vedi come da indi si dirama l’oblico cerchio che i pianeti porta, per sodisfare al mondo che li chiama. Che se la strada lor non fosse torta, molta virtù nel ciel sarebbe in vano, e quasi ogne potenza qua giù morta; e se dal dritto più o men lontano fosse ’l partire, assai sarebbe manco e giù e de l’ordine mondano.

Aloise di Montalto, con la sua svelta persona, ed il viso improntato di nobile alterezza, che ricordava il verso di Dante Biondo era e bello e di gentile aspetto, sarebbe stato l'uomo adatto a temperarle quella mestizia profonda, a farle parere ancor bella la vita, e soprattutto a far crepare di rabbia tutte le rivali sullodate, e di gelosia mista a rimorso tutti i pianeti che s'erano lasciati attrarre nell'orbita di quelle nuove stelle, o comete che fossero.

Prima di tutto egli vede da colassú la terra, e ne fa la descrizione geografica; poi scopre le tre grandi ruote che volgono i tempi, passati, presenti e futuri. Ogni ruota si compone di sette circoli, emblemi allegorici dell'influsso de' sette pianeti sulle inclinazioni e sulle sorti umane, secondo le misere dottrine astrologiche d'allora.

Il gesuita aveva svegliato in lei la donna, egli le aveva fatto intravedere dei pianeti incogniti nell'infinito dell'amore, ma non l'aveva sedotta. Bambina sarebbe stata felice di averlo per amico; come amante, lo abborriva.