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Saba Malaspina, cont., pag. 359 e 360. Diploma del 15 agosto 1282, recato dal Gallo, Annali di Messina, tom. II, pag. 131. Atto del 10 maggio 1282, cavato dal tabulario della chiesa di Messina, ne' Mss. della Bibl. com. di Palermo, Q. q. H. 4, fog. 116. Diploma del..... 1282, ibid., fog. 117.

116 Sono appoggiate a un tempo mille scale, che non han men di dua per ogni grado. Spinge il secondo quel ch'inanzi sale; che 'l terzo lui montar fa suo mal grado. Chi per virtù, chi per paura vale: convien ch'ognun per forza entri nel guado; che qualunche s'adagia, il re d'Algiere, Rodomonte crudele, uccide o fere. 117 Ognun dunque si sforza di salire tra il fuoco e le ruine in su le mura.

²⁵⁸ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVII. G. Alessi, Prontuario di alcune noterelle ammassate brevemente alla rinfusa, n. 6. ms. Qq. 15 7 della Bibl. Com. di Palermo. ²⁵⁹ Hager, Gemälde, p. 117.

Concessioni di beni allodiali e feudali se ne trovan molte fatte in questo tempo, reg. cit. 1283, A, fog. 117 a t. 126, ec. Docum. Diploma dato di Napoli a 15 maggio duodecima Ind. per pagarsi once 100 per nolo della nave genovese di Simone Malleno. Nel r. archivio di Napoli, reg. seg. 1283, A, fog. 104 a t.

117 Rispose Astolfo: l'angel di Dio, son Messia novel, dal cielo vegno; ma son mortale e peccatore anch'io, di tanta grazia a me concessa indegno. Io farò ogn'opra acciò che 'l mostro rio, per morte o fuga, io ti levi del regno. S'io il fo, me non, ma Dio ne loda solo, che per tuo aiuto qui mi drizzò il volo.

Diploma del ..... 1282 dal tabularlo della chiesa di Messina ne' Mss. della Bibl. com. di Palermo, Q. q. II. 4, fog. 117. Questo è dato certo di luglio o agosto, perchè vi si legge il nome di Alaimo capitano della citt

117 e s'avranno in quel tempo, e se saranno, tardi o più tosto, mai per aver moglie, che sempre a quelle sudditi saranno, e ubbidienti a tutte le lor voglie. Tornar Marfisa, prima ch'esca l'anno, disse, e che perdan gli arbori le foglie; e se la legge in uso non trovasse, fuoco e ruina il borgo s'aspettasse.

117 Di sua sciocchezza indarno ora si duole, ch'avendo il ver dal peregrino udito, lasciato mutar s'abbia alle parole di chi l'avea più volte gi

Veg. i conti di Adamo de Dussiaco, citati nella pagina precedente, e un altro diploma del 2 maggio duodecima Ind. pei danari che lo stesso tesoriero avea tolto in prestito a nome del fisco. Nel r. archivio di Napoli, reg. 1283, A, fog. 117. Ibid., a fog. 75 a t., leggesi un altro diploma per altro imprestito da uomini di Solmone.

117 Fin sul collo al destrier Ruggier s'inchina, , quando vuolsi rilevar, si puote; perché gli sopragiunge la ruina del figlio d'Ulien che lo percuote. Se non era di tempra adamantina, fesso l'elmo gli avria fin tra le gote. Apre Ruggier le mani per l'ambascia, e l'una il fren, l'altra la spada lascia. 118 Se lo porta il destrier per la campagna: dietro gli resta in terra Balisarda.