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Poi il tempo stringe; e il from scatta ogni tre battute più secco, più nervoso: finchè par che diventi irascibile.... Entriamo nel fitto della tempesta sinfonica. Pare che Berlioz voglia descrivere lo scatenarsi degli elementi: squillano gli ottoni raucamente, e il contrabasso deve segnare delle ripide scale decrescenti, oscure come quelle dell'inferno.

Ma i tedeschi eleggono Arrigo di Sassonia consanguineo degli Ottoni, che pretende alla corona d'Italia; era naturale, dopo le vili infeodazioni di essa fatte dai Berengari.

Or venner gli Ottoni di soprappiú a tentar d'ivi estendere il regno-imperio. E perciò, oltre al guerreggiarvi, Ottone I volle maritar suo figliuolo Ottone II a Teofania, figlia dell'imperator greco. Continua. Succede Ottone II giá imperatore, e re di Germania e d'Italia; non iscende per parecchi anni, e intanto continuano le guerre tra' principi beneventani, cittá, greci e saracini.

Anch'ella alzò lo sguardo luminoso al grappolo delle lampadine elettriche. La cabina, con la levigatezza del suo mogano, con la lucentezza dei suoi ottoni, aveva l'aspetto di un mobile, di un grande armadio rotolante. Quantunque nel fracasso della corsa vertiginosa nessuno potesse udire dal prossimo scompartimento, egli abbassò ancora la voce, le domandò quasi all'orecchio: Sei tu? E sei mia?

Passo lento in cadenza, saggio, ritmato, monotono col dolce ondeggiamento dei gonnellini quadrettati color pinete alpestri, giubba kakì, berretto in forma di barchetta rovesciata sull'orecchio, fasce a mezzo polpaccio fissate da nastro e fiocco rosso. Splendore dei cuoi e degli ottoni.

Da' Nami avari, dagli Astolfi vani, da' Terigi grossier, dagli Olivieri, da' Rinaldi ebbri, da' divoti Gani, Avini, Avoli, Ottoni, Berlinghieri, e Guottibuossi e Gualtier cappellani, e tante dame e tanti cavalieri che a quelli di Turpino han somiglianza, mi salva: io non ho colpa arroganza.

Quando più tardi l'impero cadde con gli Ottoni e passò alla nazione tedesca, gl'imperatori si impadronirono del ducato, e non vi fu più a Spoleto dinastia ereditaria. In seguito Spoleto fu annesso alle terre della contessa Matilde, come anche Ancona, finchè i papi con lusinghe ed astuzie riuscirono ad impossessarsi di quel ducato, sul quale gi

Il portinaio di Bianca viene fuori a sbattere il tappeto dell'entrata, scopa la soglia, lucida gli ottoni della porta. Fra cinque minuti mi sporcherò, pensa l'ottone luccicando sotto le mani. Bianca è in letto, dietro quelle griglie. Respira. La mia forza preme. La sua tentacola nelle coltri del sonno. E' molto presto. Aspettiamo.

E intanto passano sul tuo volto insaponato ombre di code irrequiete per le mosche, ombre di camiciotti svolazzanti all'aria della marina, ombre di ruote, e lustri.... di fanali e di ottoni? Oibò: lustri d'occhi.

L'impressione di un paesaggio diventa maggiore per il pensatore, allorchè vi sa ricollegare i ricordi storici e farvi rivivere qualche grande figura del passato: la valle latina che si stende ai nostri piedi è la chiave del regno di Napoli, è la strada militare percorsa dai popoli invasori del medio evo. I Goti, i Vandali, i Franchi, i Longobardi, Belisario, gli Ottoni, gli Hohenstaufen, i Saraceni, i Francesi, gli Spagnoli, tutti hanno dissetato i loro destrieri nelle acque del Sacco, tutti hanno traversato questi campi virgiliani, per riversarsi poi di l