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Non tosto il mattin l'ombre disperse, Che udissi all'armi. Ogni guerrier cristiano Intrepido a la morte il petto offerse, E vittoria cercò con nobil mano. Aspramente pugnossi, al fine aperse Varco ne la citt

Costui scorse del sole il primo aspetto, E di sua vita le stagion novelle Trasse sul Nilo; ed ivi ebbe diletto Osservando il girar de l'auree stelle; Al fine empio divenne, e volse il petto A gli inganni de l'ombre a Dio rubelle, E ne l'arte infernal trascorse avanti, Maestro rio d'abbominati incanti.

102 Queste parole ed altre, ch'interrotte da sospiri e da pianti erano spesso, seguì dicendo tutta quella notte ch'all'infelice giorno venne appresso. Ma poi che dentro alle cimerie grotte con l'ombre sue Notturno fu rimesso, il ciel, ch'eternamente avea voluto farla di Ruggier moglie, le diè aiuto.

Così la fede dei mortali hai scossa? Così fatta hai la terra al ciel rubelle? Oh! lotte, oh! pugne, onde ogni zolla è rossa! Oh! il gran trofeo d'una fanciulla imbelle! O eroe de la Ragione, o Re dei forti, Torna meglio a regnar fra l'ombre e i morti!

Mostrava come in rotta si fuggiro li Assiri, poi che fu morto Oloferne, e anche le reliquie del martiro. Vedeva Troia in cenere e in caverne; o Ilion, come te basso e vile mostrava il segno che li` si discerne! Qual di pennel fu maestro o di stile che ritraesse l'ombre e tratti ch'ivi mirar farieno uno ingegno sottile?

O ciel, nel cui girar par che si creda le condizion di qua giu` trasmutarsi, quando verra` per cui questa disceda? Noi andavam con passi lenti e scarsi, e io attento a l'ombre, ch'i' sentia pietosamente piangere e lagnarsi; e per ventura udi' <<Dolce Maria!>> dinanzi a noi chiamar cosi` nel pianto come fa donna che in parturir sia;

Yole e Rogiero camminavano senza sapere dove per l'ombre della notte; tenevano le braccia intrecciate, le mani soprammesse, senza stringere però, senza tremare, in silenzio, a passi uguali.

Stampiam nel vivido Sangue latino La bella Italia Cinta di lauro. Stampiam col vino Viva l'Italia. Coro Viva l'Italia! Stampiam sugli angoli Del Bel Paese Dei nostri martiri Che trapassarono, Le sante imprese, Le glorie, il numero. Coro Onore ai martiri! Al lieto applauso L'ombre usciranno Del vecchio Panfilo, Degli Aldi a bevere Il vin dell'anno Nuovo in un brindisi. Coro Sia gloria a Panfilo

Dove passa la gaia compagnia con le dolci canzoni par che fioriscan rose ne la via e sorrisi ai balconi. . . . . . . . . . E si perdono i passi e l'ombre e i suoni lontan, lontano, come si perderan le nostre illusioni, la nostra vita e il nome! Ed egli continua a fantasticare, e il sigaro gli si estingue in bocca; ma l'amarezza delle labbra proviene dal sigaro o dalle cose fantasticate?

19 Se Laodamìa se la moglier di Bruto, s'Arria, s'Argia, s'Evadne, e s'altre molte meritar laude per aver voluto, morti i mariti, esser con lor sepolte; quanto onore a Vittoria è più dovuto, che di Lete e del rio che nove volte l'ombre circonda, ha tratto il suo consorte, mal grado de le Parche e de la Morte!