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Dopo aver dunque, esaminato in quella sera diversi volumi con quell'aria burbera, che gli era tutta particolare, notò che un cordone nero stava per segno in uno di essi. Il libro era l'Inferno di Dante; la pagina segnata quella ove il poeta racconta della Francesca da Rimini. Era combinazione? oppure?...

Que' pagani facevan rigoletti per un caso avvenuto tra' francesi; e perch'eran nimici maladetti per le guerre passate e ancor accesi contro l'andata bravura francesca, facean risa impulite alla turchesca.

Se questo era l'amore, qualche cosa altro ci doveva essere, più sublime o più triste, virtù o colpa, ma altra cosa, altra ebbrezza, altro trasporto; visione di cielo o vertigine di abisso, la sensazione a lei ignota del rapimento per cui Francesca si era dannata eternamente, per cui le anime grandi di tutto il mondo piansero, crearono, morirono.

Appena le monache si furono ritirate, la fanciulla, recatasi da suor Francesca, la trovò inginocchiata dinanzi ad un crocifisso; appena la vide, le fece segno di entrare, ed Emilia aspettò in silenzio ch'essa finisse la sua orazione, allora la monaca si alzò, e postasi a sedere sul letticciuolo, così cominciò: «La vostra curiosit

Essi furono due perfetti idealisti. Nel suo Canto V. dell'Inferno, Dante interroga Francesca così: «Ma dimmi: al tempo de' dolci sospiri A che e come concedette amore. Che conosceste i dubbiosi desiri?... ed egli stesso quantunque marito e padre di sette figli, ricorda, nel suo Paradiso scritto all'et

Addio, care sorelle; vo' ritirarmi in cella; sovvengavi di me nelle vostre orazioniAppena fu uscita, suor Francesca vedendo l'emozione di Emilia, le disse: «Non vi sorprenda. La nostra sorella ha spesso la testa alterata, sebbene io non l'abbia mai veduta in un delirio così grande come oggi, ma spero che la solitudine e l'orazione la calmeranno.

Andiamo a quest'ultimo. Gli attori recitano in dialetto romanesco, cioè nel più puro linguaggio dei Trasteverini. Francesca da Rimini è travestita, o per dire più esattamente, è ridotta trasteverina. Sarebbe come se si recitasse l'Ifigenia del Goethe in basso tedesco, o il Faust nella traduzione in lingua volgare fiamminga del Bleeschauer.

Dal congiungimento nacque Anna; e fu nel mese di giugno del 1817. Siccome il parto veniva difficile e si temeva di qualche sventura, il sacramento del battesimo fu amministrato su ’l ventre della madre, prima che uscisse alla luce l’infante. Dopo molto travaglio il parto si compì. La creatura bevve il latte dalle mammelle materne e crebbe in salute e in letizia. Francesca scendeva verso sera alla marina, con la poppante su le braccia, quando la tanecca doveva tornare carica da Roto; e Luca sbarcando aveva la camicia tutta odorosa dei frutti meridionali. Risalendo insieme verso le case alte, si fermavano allora un momento alla chiesa e s’inginocchiavano. Nelle cappelle gi

La sua coscienza pareva oppressadisse Emilia; «sapete voi per qual motivo sia ridotta in uno stato così deplorabile? Sirispose suor Francesca; poi soggiunse sottovoce: «In questo momento non posso dirvi nulla. Se volete saperne qualcosa, venite a trovarmi in cella dopo cena. Ma rammentatevi che a mezzanotte io devo andare al mattutino; venite dunque o prima, o dopo

Quando rispuosi, cominciai: <<Oh lasso, quanti dolci pensier, quanto disio meno` costoro al doloroso passo!>>. Poi mi rivolsi a loro e parla' io, e cominciai: <<Francesca, i tuoi martiri a lagrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi: al tempo d'i dolci sospiri, a che e come concedette Amore che conosceste i dubbiosi disiri?>>.