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L'argomento postovi dall'Autore dice così: «Nel XVI un Demonio parla con l'Angelo custode d'Amedeo, e dall'Angelo gli si risponde, e si lascia confusoComincia il canto con la descrizione di un luogo amenissimo, in cui è ricoverato Amedeo.

E con quest'ordine resteranno fatti tutti li pagamenti integri e perfetti, come ampiamente nel capitolo XXVIII dall'autore è mostrato. Ed il simile si potrá fare di tutte le monete sinora fatte, che tassate saranno nel modo e con l'ordine dimostrato e descritto nella tavola a capitolo XLI.

Non anderanno soggetti mai alla sventura dell'oblivione, quantunque appunto pel loro sostenuto sublime riescano oscuretti appresso quella vergognosa ignoranza, dall'autore con somma ragione sferzata in parecchi grandi. Tuttoché que' due poemetti sieno scritti in uno stile totalmente diverso da quello della Marfisa, sono però appoggiati alle viste medesime e a' medesimi principi di questa.

«Nel XV Amedeo perseguitando i Turchi che s'imbarcavano, è per annegarsi in mare; Santo Maurizio il libera dal pericoloQuest'è l'argomento postovi dall'Autore. Nella st. 15 l'ediz. prima legge: Tu se riponi entro Cilici il piede; Ma l'ediz. 2.ª ci da una miglior lezione, o almeno più chiara: Tu, se riponi entro i Cilici il piede. Vuol dire nella Cilicia.

Ora, se uno scrittore mi fa vedere realmente un'esistenza pazza, riesce realmente a darmi la visione dello stravagante, io non domando di più per trovare in lui del genio. «Non mi piace il procedimento impiegato dall'autore, e non discuto la sua esagerazione spesso di cattivo gusto. Egli possiede d'altronde tutti i difetti di Victor Hugo, ma sta con regale disinvoltura nel disordine.

E sul rotondo tavolino di mezzo, veggo il Rome dello Zola mandatomi dall'autore, e che aspetta che io lo rilegga per intero, perchè ne ho letto saltuariamente parecchi capitoli nelle appendici del Journal e della Tribuna. Eh, no, caro Ojetti e questo non mi sembra il minore dei suoi equivoci no, quel romanzo non è per me un argomento di dimostrazione in favore delle mie teoriche.

E anche riproduco tali quali, persino nella punteggiatura, i tre distici latini cantati da Luzio nell'a. V, sc. 7. Non dánno noia, in essi, gli strafalcioni perché tali strafalcioni potrebbero essere stati voluti a bella posta dall'autore per canzonare la ridicola buaggine del pedante.

E nondimeno protestiamo noi stessi che a quando a quando trovammo in esso alcune coserelle che non ci andarono a genio interamente. Alcune distinzioni ci riescirono non troppo chiare e precise; alcune applicazioni delle teorie a' fatti non forse esattissimamente concordi a' princípi generali professati dall'autore.

La madre di Mary, che aveva assistito alla conferenza, mi diceva che doveva essere stata scritta dall'autore durante la lunga traversata dell'Atlantico. A me è sembrata così interessante che, trattandosi anche di uno scritto inedito che è un vero documento storico, chiedo ai lettori il permesso di farne un sunto, citandone testualmente qualche brano.

È vero che egli è qui posto dall'autore a trapassare l'anime che muoiono nell'ira di Dio, e ciò non è senza cagione; percioché quelle, che questa mortal vita finiscono nella grazia di Dio, non si dicono, secondo che i santi dicono, morire, ma d'una vita trapassare in altra, e quella essere eterna, nella quale il tempo non ha alcuna cosa a fare; percioché l'eternitá non patisce alcuna dimensione di tempo.