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Se concludono tanto poco queste ricerche e discussioni e teorie metafisiche, come spieghi il fatto che solennissimi dotti consumano in esse tutta la loro vita? Come potrebbero sussistere tanta dottrina e tanta capinsaccaggine? Foscolo Ricorda le parole, ch'io feci mie, di Gian Giacomo Rousseau: «I dotti hanno la piú parte mente ancor di fanciulli.

Onde appena sono in piazza, che le genti mi sono adosso, dicendomi che Pirino sta innamorato di una puttana; e che quelle ricchezze che con tanto risparmio e lunghe fatiche sono state raunate in casa mia, vanno in essilio in casa di un ruffiano e si consumano in un viver lussurioso; e che allettato dagli artefici di costei, cerca rubbarmi cinquecento ducati per riscattarla.

Ma non ci arrestiamo alle apparenze: scaviamo il fondo. L'Italia è donna ed esce da una rivoluzione o, per meglio dire, mette giù la sopraveste della rivoluzione. Le rivoluzioni consumano prontamente.

Ma sono nel Parlamento, e durano ostinati a rotolarvi il sasso di Sisifo, uomini di mente e di cuore, che hanno giovato quand'erano affratellati col popolo alla Patria, che potrebbero, riaffratellandosi con esso, giovarle ancora e che, sotto il fascino di non so quale illusione, consumano tempo, nome, influenza, potenza d'ingegno, capacit

Li odii tra i Pescaresi e i Castellamaresi cozzano su quelle tavole che si consumano sotto i laboriosi traffici cotidiani. E, come per di l

Adesso che sono disgiunti e che è a loro disposizione un terreno venti volte più lungo e più largo della cella, consumano l'ora di passeggio come prima, gomito contro gomito, con un movimento di tre o quattro passi avanti e indietro, voltandosi come quando erano appaiati, cioè senza urtarsi e senza spostarsi.

Certo c'è qualche cosa di triste per i partiti di avanguardia, cioè idealisti, in questa degradazione storica degli ideali che si realizzano; e le ore meno liete nella vita di un partito e di un popolo sono quelle nelle quali consumano, senza rinnovarli, gli impulsi e le energie ideali del momento anteriore.

Su me ricada il coperchio della mia tomba, e mi fracassi il cranio, dove ardono e si consumano d'amore le Notti d'estate, crepitanti di Stelle... le belle Notti, spossate da onanismi implacabili, in cui le Stelle s'affaccian nostalgiche agli orli delle nubi... le lente Notti divorate dall'insonnia delle Stelle... le Notti impazienti, corrose da oscuri rimorsi, le Notti in cui palpitano le costellazioni, veementi e calde sulle nostre guance come arterie che pulsino frequenti... tutte, tutte le Notti velenose che uccisero i poeti!...

Yole tace. «Tu vuoi la mia morte, lo vedo: ingrata! tu non promettevi di farti così feroce, no, tu non lo promettevi; eri una volta umana, timida, pietosa, ora come tu sei mutata! per te si consumano nello spasimo i pochi giorni che Dio mi aveva concesso; tu me li togli.... tu.... ma io non maledirò mai l'ora del tuo nascimento.» «Io l'ho maledetta

Gli spaventosi effetti della masturbazione, descritti da Ippocrate, ce li riferisce Buchanan, t. 4, p. 567: «Questa malattia nasce dal midollo spinale; essa colpisce i giovani sposi ed i libidinosi; non hanno febbre, e, benchè mangino bene, dimagrano e si consumano; par loro di sentire come un formicolìo scendere dalla testa lungo la spina dorsale.