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E a tal modo il socero si stenta in questa fossa, e li altri dal concilio che fu per li Giudei mala sementa>>. Allor vid'io maravigliar Virgilio sovra colui ch'era disteso in croce tanto vilmente ne l'etterno essilio. Poscia drizzo` al frate cotal voce: <<Non vi dispiaccia, se vi lece, dirci s'a la man destra giace alcuna foce

E a tal modo il socero si stenta in questa fossa, e li altri dal concilio che fu per li Giudei mala sementa». Allor vid’ io maravigliar Virgilio sovra colui ch’era disteso in croce tanto vilmente ne l’etterno essilio. Poscia drizzò al frate cotal voce: «Non vi dispiaccia, se vi lece, dirci s’a la man destra giace alcuna foce

dicendo; <<O frati miei, Dio vi dea pace>>. Noi ci volgemmo subiti, e Virgilio rendeli 'l cenno ch'a cio` si conface. Poi comincio`: <<Nel beato concilio ti ponga in pace la verace corte che me rilega ne l'etterno essilio>>. <<Come!>>, diss'elli, e parte andavam forte: <<se voi siete ombre che Dio su` non degni, chi v'ha per la sua scala tanto scorte?>>.

e quanto fu diletto a li occhi miei, e la propria cagion del gran disdegno, e l’idïoma ch’usai e che fei. Or, figluol mio, non il gustar del legno fu per la cagion di tanto essilio, ma solamente il trapassar del segno. Quindi onde mosse tua donna Virgilio, quattromilia trecento e due volumi di sol desiderai questo concilio;

dicendo; <<O frati miei, Dio vi dea pace>>. Noi ci volgemmo subiti, e Virgilio rendeli 'l cenno ch'a cio` si conface. Poi comincio`: <<Nel beato concilio ti ponga in pace la verace corte che me rilega ne l'etterno essilio>>. <<Come!>>, diss'elli, e parte andavam forte: <<se voi siete ombre che Dio su` non degni, chi v'ha per la sua scala tanto scorte?>>.

Lo corpo ond'ella fu cacciata giace giuso in Cieldauro; ed essa da martiro e da essilio venne a questa pace. Vedi oltre fiammeggiar l'ardente spiro d'Isidoro, di Beda e di Riccardo, che a considerar fu piu` che viro.

Quivi si vive e gode del tesoro che s'acquisto` piangendo ne lo essilio di Babillon, ove si lascio` l'oro. Quivi triunfa, sotto l'alto Filio di Dio e di Maria, di sua vittoria, e con l'antico e col novo concilio, colui che tien le chiavi di tal gloria. Paradiso: Canto XXIV <<O sodalizio eletto a la gran cena del benedetto Agnello, il qual vi ciba si`, che la vostra voglia e` sempre piena,

e quanto fu diletto a li occhi miei, e la propria cagion del gran disdegno, e l'idioma ch'usai e che fei. Or, figluol mio, non il gustar del legno fu per se' la cagion di tanto essilio, ma solamente il trapassar del segno. Quindi onde mosse tua donna Virgilio, quattromilia trecento e due volumi di sol desiderai questo concilio;

E a tal modo il socero si stenta in questa fossa, e li altri dal concilio che fu per li Giudei mala sementa>>. Allor vid'io maravigliar Virgilio sovra colui ch'era disteso in croce tanto vilmente ne l'etterno essilio. Poscia drizzo` al frate cotal voce: <<Non vi dispiaccia, se vi lece, dirci s'a la man destra giace alcuna foce

Lo corpo ond’ ella fu cacciata giace giuso in Cieldauro; ed essa da martiro e da essilio venne a questa pace. Vedi oltre fiammeggiar l’ardente spiro d’Isidoro, di Beda e di Riccardo, che a considerar fu più che viro.