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«Bologna, unita in un solo corpo la Italia, sarebbe da preferirsi a Milano, dacchè ov'ella in caso d'invasione terrestre vedesse superate le frontiere montane, avrebbe sempre la difesa del Po, e pel suo sito, per le strade, e pei canali agevolmente, e presto comunica col Po, Livorno, Civitavecchia, i porti di Romagna, Ancona, e Venezia; come pure assai più di Milano si avvicina a Napoli.

Oh! quanto è fraterna questa caritá, e quanto è unitiva in me, e l'uno con l'altro, perché da me l'hanno e da me la ricognoscono, con quello timore sancto e debita reverenzia, che rendono loro, s'affogano in me, e in me veggono e cognoscono la loro dignitá nella quale Io gli ho posti. L'angelo si comunica con l'uomo, cioè con l'anime de' beati, e i beati con gli angeli.

Flavia Steno parla in nome delle signore genovesi con sobria eloquenza, ma indugia troppo a descrivere le sofferenze eroiche e gli orrori della guerra che i miei soldati sono contenti di affrontare. Il sole di lava comunica per invisibili tubature col mio cuore, vasi comunicanti.

I venti forti s'appoggiano con le dita brutalmente!... Terribile rumore di mani invisibili che s'attaccono, molli, alla tela delle ali!... Altri s'aggrappano alla mia fusoliera.... Schifosi contatti che mi inorridiscono!... Ecco ora la mia esasperazione si comunica al mio motore, e comprendo, comprendo la nervosit

AVVERTENZA. Le note del canto; nella pagina 135. Un vestibolo dall'architettura sobria, pulito, bianco, ridente, un po' claustrale, che, per un ampio vano arcuato, aperto nel centro del muro in fondo, comunica con un giardino, non ricco, ma molto alberato. A sinistra una porta che d

Mariam, la ragazzina del guardiano della nostra casa è occupata tutta la giornata a far farina triturando grani di dura fra due pietre: ne forma poi una pasta che cuoce in un forno alquanto originale. Un otre rotto al fondo è sepolto col labbro a fil di terra: a poca distanza un foro praticato obliquamente nel suolo comunica col basso del vaso, formando così una gran pipa, che d

E se gli è donato alcuna cosa, non ha pensiero di riponerla, ma liberamente la comunica co' fratelli suoi, non pensando el di domane; ma nel presente tolle la sua necessitá, pensando solo del reame del cielo, e della vera obbedienzia in che modo meglio la possino observare.

Se questa moglie è una donna superiore, se ama suo marito, ella interessasi a questa creazione quotidiana; invita suo marito a presentargliela, l'incita a parlare accelerando così la procreazione. Ella l'aiuta dei suoi consigli spessissimo eccellenti Gli comunica le sue impressioni e le sue idee, non raramente giuste.

E questo sistema naturale di governo è quello appunto che noi scorgiamo funzionante presso gli Ebrei, sin da quando essi trovavansi in Egitto: poichè tutto ci lascia credere che quantunque essi fossero sotto la dipendenza di quei re, nullameno erano pure governati dai loro proprii capi. Le tribù, ch’erano in numero di dodici, secondo i nomi dei dodici figli di Giacobbe, pare che fossero divise in famiglie le quali avevano ciascuna il proprio Zakén (anziano). A capo di ogni tribù vi era il Nassi (principe) che avevano ai loro ordini i Soterim. Quando Dio incarica Mosè di presentarsi al re d’Egitto onde intimargli di lasciare partire Israele dal suo paese gli impone di «fare radunare gli anziani di Israele e di manifestare loro ch’era giunto il tempo in cui Dio stava per adempire la promessa fatta ai loro patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe, cioè di trarlo da quella dura schiavitù e condurlo in un paese colante latte e miele». Mosè arrivato in Egitto comunica al fratello Aronne l’alta missione di cui fu incaricato, e uniformandosi agli ordini di Dio si affretta a fare radunare gli anziani, e accompagnato da questi e dal fratello si presenta a Faraone. E allorquando costui respinse sdegnosamente tale richiesta e furioso inveì contro gli Ebrei appellandoli pigri, e con una dissennatezza pari alla crudelt

«La Congrega Centrale elegge le Congreghe Provinciali, trasmette le istruzioni Generali, crea e mantiene l'accordo fra le Congreghe Provinciali, comunica i segnali di riconoscimento necessarî alle Congreghe, provvede alla stampa e alla sua diffusione, forma un disegno generale d'operazioni, riassume i lavori dell'Associazione, accentra, non tiranneggia.