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Vestiva una leggera gonnella di seta azzurra, ornata di frange d'oro, stretta mollemente sotto il petto da una ricca cintura tempestata di stellette d'argento e scendente fino ai calzoncini bianchi che le coprivano le gambe; un giubbettino rosso le racchiudeva armonicamente il turgido seno, e nascondeva i nudi e piccoli piedi in babbuccie di marocchino giallo.

Quando il vedo fra i carri o sul selciato Coi calzoncini a brani, Gettare i sassi nelle gambe ai cani, Gi

D'altra parte, non poteva patire: fino dai primi del mese, gli avevo messo la camiciuola a due petti, i calzoncini gravi e la giacchetta foderata di peloncino. Non gli mancava che un capo solo, il paletôt: ma quello non ce l'avevo. Glie l'avrei comprato alla fine di novembre, quando riscotevo que' po' di soldi della pensione.

Il suo costume componevasi di un paio di calzoncini corti fino al ginocchio, attillati in modo di mostrare il rilievo dei muscoli, di un taub, sorta di mantello orlato di rosso, d'una cintura di cuoio nella quale eranvi passate una lunga sciabola, specie di jatagan coll'elsa di ferro in forma di croce, alcuni pistoloni a pietra, un sacchetto di marocchino rosso pieno di preziosi amuleti e una corona di chicchi di vetro giallo de' Mussulmani.

Ma Pagiolin era veramente degno della nostra scelta. Coricato nella mano aperta di Raby, bianco, snello, vivacissimo, ringraziava coi dolci occhietti umani cerchiati di rosa e offriva con languore femminile quasi impudico le zampette rossicce semivestite di soffici calzoncini di piume.

Il loro abito orientale era tutto ornato di lanugine di cigno e di perle, i loro calzoncini di seta azzurra erano stretti alla caviglia piccola e asciutta da un laccio magnifico a fiocchi d'oro, i loro piedini chiusi in scarpette a ricami erano piccini che potevano essere contenuti nella mia mano; tutte le loro forme erano ad un tempo piene e delicate, e spiravano tanta volutt

Davanti a la chiesa, il viottolo si apriva in una piazzetta folta di piante da cui pioveva la luce d'oro riempiendo il suolo ombreggiato, di allegre macchie tremolanti. Presso il tronco d'una pianta, un fanciullo sgambucciato, vestito solo d'un paio di calzoncini e d'una camicia greggia, dormiva boccone, con la testa poggiata su le braccia incrociate.

Mi fece specie il vedere ancora vestite da bimbe, colle sottane corte e i calzoncini bianchi, ragazze che da noi hanno gi

Allo spuntar del giorno mi precipitai fuori dell'albergo. Non c'era ancor botteghe, porte, finestre aperte; ma non appena misi il piede nella strada, mi scappò un mezzo grido di stupore. Passava una brigatella di uomini così stranamente vestiti, che io credetti a prima vista che fossero mascherati; e poi pensai: no, son comparse di teatro; e poi ancora: no, neppure, sono matti. Figuratevi: per cappello, un fazzoletto rosso annodato intorno al capo, a modo di cércine, dal quale uscivano sopra e sotto i capelli arruffati; una coperta di lana a striscie bianche e azzurre, indossata a guisa di mantello, ampia, cadente fin quasi a terra, come una toga romana; una larga fascia azzurra intorno alla vita; un paio di calzoncini corti, di velluto nero, stretti intorno al ginocchio; le calze bianche; una specie di sandali a nastri neri incrociati sul dosso del piede; e in questa artistica variet

Egli campava la vita sempre chiuso dentro a quelle sue maglie lacere che non lo difendevano dal caldo dal freddo, coi calzoncini corti a sbuffi verdi filettati di lustrini anneriti, colle scarpacce bianche, sformate, la coda e il cappello da Meneghino, e, da anni, viveva in quella buffonerìa della miseria, come se per lui fosse diventata la sua propria carne; come Marco viveva nel suo pelo lungo e inzaccherato.