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PRUDENZIO. Iuro, per Deum, ch'io non voglio piú che me stanzi in casa, ché l'è un morbo quotidiano. LUZIO. Bona sera, magister. MALFATTO. E io ancora bona sera. PRUDENZIO. Tórnate dentro, tu; e fa' che non eschi di quello agniporto, se non vòi ch'io te... MALFATTO. Non me bravate almanco. PRUDENZIO. Tu nol credi che ti farò respondere con minor rigore che non fai? Spidisciti. Vanne de sopra.

DON FLAMINIO. Da cosí buona fortuna fo argumento che la cosa riuscirá assai netta. Conosco il capitano; ma come si sentirá beffato da te, ti fará una furia di bravate. LECCARDO. Ed io una furia di bastonate. DON FLAMINIO. Leccardo mio, come arò per tuo mezo conseguito il mio bene, arai sempre la gola piena e ornata di catene d'oro. LECCARDO. Purché non rieschino in qualche capestro!

E poi o che armeggiano oggi i Francesi quando cotesto loro capitano Oudinot, per via di un bando che io non riporto però che le sue non sieno mica parole del Macchiavello, chiariva la gente che il fantasma di Governo romano ricambiando con bravate le sue profferte di pace egli accettava la sfida, benchè la fosse bazzecola aspettandolo a braccia aperte popoli e soldati, fanciulli, vecchi, ed anco le donne altri aversi a combattere tranne un'accozzaglia di rifuggiti di ogni maniera, che Dio ne scampi e liberi? Per colpa dei repubblicani romani la libert

Se si mostra e minaccia, li trova lottatori imperterriti e prudenti; avvezzi a considerarla come un incerto del mestiere, essi la guardano in faccia, l’affrontano senza bravate e senza paura, ne misurano i colpi, li parano e spesso ne trionfano.

Presi commiato dall'operaio, e mogio mogio ritornai sui miei passi, dicendo tra me: Oh povero illuso! E tu colle tue gambe credevi di venir a Londra a far delle bravate! Riattraversai il mercato dei pesci, ripassai davanti il ponte di Londra e m'avviai verso il centro della citt

Voi mi fate stupire, disse Alfredo. Perchè son un pescatore: ah! ma non sapete che val più l'esperienza che non i vostri libracci? so che voi siete un famoso capitano, ma quanto alle furie e alle bravate popolari ne saprò più di voi: fuoco di paglia fa molto fracasso e più fumo e poco dura; ne ho vedute tante dal 93 in poi! che so io? le son faccende le quali van sempre a terminare poco bene.

Che gran faccenda a noi grandi saria lo scriver, com'ei fa, da scorreggiate, se la nostra spettabil fantasia volessimo abbassare a sue favate? Dal detto al fatto è troppo mala via, pedante; non convien far le bravate. Prendi la penna e scrivi al paragone, e lascia poi decider le persone.

"Qui, gridò il secondo, qui ci siamo posti da noi, e qui staremo: che bravate son le sue? venga, venga, e, per la spada di san Michele! gli daremo tal lezione che tutto l'oro delle sue Indie non varr

Era Nicla che vegliava il sonno di lui, che salutava il suo risveglio al mattino; era per Nicla ch'egli studiava, voleva sapere e vedere; per Nicla non commetteva imprudenze, montava a cavallo saviamente, senza far bravate; a Nicla avrebbe raccontato le sue gesta e confidato le sue impressioni; a Nicla avrebbe descritto le donne che tornavano a passar per casa, belle esse pure, e tuttavia a lui indifferenti, e tuttavia egli era loro spesso ostile; mancavano di qualche virtù preziosa e arcana, che si leggeva negli occhi limpidi, sulla bocca soave della fanciulla.

MALFATTO. Ecco, : ma sto incorato de non ci venire. MASTRO ANTONIO. Mistro, pagheme el liuto, ché me lo avete fatto rompere. PRUDENZIO. Non ne voglio se non quanto me dannará el rigore della inviolabile iustizia. MASTRO ANTONIO. Mi no ghe so tante cose. Dico che me lo paghé, ché el dovere. E no guardé che mi sia vecchio, ché me farò ammazzare per el mio. PRUDENZIO. De grazia, non ce bravate.