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Intanto, sulla piazza di Arpino, la cosa cui meno si pensasse quel giorno, 4 ottobre, era certo la storia romana; poichè ricorrevano l'onomastico del re Francesco II ed il genetliaco della regina sua consorte ed i ritratti della giovine coppia reale stavano esposti in una specie di loggia del palazzo municipale e così si ammirava l'immagine di una graziosa principessa bavara, di una figlia di quei Teutoni e di quei Cimbri vinti un giorno dal terribile Mario. Sulla stessa piazza sorge un grande edificio, nella cui facciata stanno entro apposite nicchie i busti di Mario, di Cicerone e di Agrippa, poichè anche quest'ultimo, secondo i buoni Arpinati, nacque nella loro citt

Lucertolo aveva studiato le cabale, si stillava di continuo il cervello sul Casamia, sul Rutilio, sul Cornelio Agrippa, opere immortali per coloro che giuocano al lotto. Giuocò su un biglietto il 47, morto resuscitato; il 90, la paura che aveva avuto; il 13, la morte; il 52, la madre del Tittoli; il 26 le monete.

Dopo Erode Agrippa, nessun altro ebreo occupò più una posizione importante in Roma, fino al pontificato di Gregorio XVI, che, per ragioni facili a capirsi, fece la più lusinghiera accoglienza, nello stesso Vaticano, al barone Rothschild.

Menenio Agrippa ha detto Che le nazion son uomini viventi; Chi ne forma la testa E chi ne forma il petto, Chi le braccia e chi il ventre; ed a me pare Che l'esercito sia Il giovin sangue della patria mia.

E' nota la parte brillante che ebbe in Roma Berenice, sorella e amante di suo fratello Agrippa il giovane, ultimo re degli ebrei. Dopo la distruzione di Gerusalemme, ebbe stanza nel palazzo di Tito, ma nonostante i suoi intrighi, non riuscì a salire sul seggio imperiale.

Poi ripensavo a Cicerone giovanetto, quando l'altro era canuto; alla caduta della repubblica preparata dalla guerra civile tra Mario e Silla, alla quale aveva assistito e attorno a Cicerone sorgevano le immagini degli oratori, degli uomini di stato più distinti della morente repubblica; le figure di Pompeo, di Cesare, di Antonio, di Ottaviano, di Bruto, di Cassio, di Catone, di Attico, di Agrippa e, finalmente, il ricordo della testa sanguinolenta di Cicerone stesso, esposta su quella tribuna, teatro un della sua splendida eloquenza.

Ma il valentuomo mi regalò una lezioncina di storia e di archeologia. Citò gli autori che opinavano per Lucullo e quelli per Agrippa; dimostrò l'insussistenza delle due opinioni, e conchiuse sostenendo averla scavata in più rimoto secolo i Cumei e i Napolitani insieme, per reciprocit

Petronio rimase commosso e scrisse all'imperatore per distoglierlo dalla sua idea. L'amico d'infanzia di Caligola, il re Agrippa, si recò egli stesso a Roma ad intercedere in favore del suo popolo. Narra Filone che il suo terrore per la minacciata profanazione del tempio, fu tanto, che fu portato via svenuto, e poi cadde in una pericolosa malattia.

L'isola fu protetta da un fortino. A ciò egli fu indotto forse da quell'antico nome imperiale, oppure dalla sorte di Agrippa, tanto simile, ahimè! alla sua.

Il successore di Cesare, Augusto, riprese ad occuparsi della questione del Tevere, ma in proporzioni più modeste. Egli nominò una Commissione di più che 700 tecnici, ma non ne risultò che un ripulimento del letto del fiume, e la creazione di una magistratura permanente i: curatores alvei et riparum Tiberis. Augusto stesso coprì questa carica, ed Agrippa fu Curator Tiberis a vita.