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Eccola in mezzo alle sue chiome splendide, come l'Angiolo della luce, nel giorno della maladizione, vide il serto di raggi che gl'incoronava la fronte disperso ai suoi piedi. Quante cure, o dalle sue mani stesse, o dalle altrui avevano ricevuto cotesti capelli? Come, ed in quante diverse guise, non sapeva ella acconciarsegli intorno alla testa? I poeti celebrando quella chioma nei loro canti, l'avevano detta più degna assai che quella di Berenice di splendere tramutata in astri per le volte dell'empireo. I più bei fiori la inghirlandarono, contenti di alitarvi sopra l'ultimo sospiro di profumo. Le gemme, forse esultando nel premerla, scintillarono più luminose. Amore pareva averla lisciata con le sue ale... E tutto questo dove aveva da finire? Per essere recisa dalla mano del carnefice. Fatalit

E' nota la parte brillante che ebbe in Roma Berenice, sorella e amante di suo fratello Agrippa il giovane, ultimo re degli ebrei. Dopo la distruzione di Gerusalemme, ebbe stanza nel palazzo di Tito, ma nonostante i suoi intrighi, non riuscì a salire sul seggio imperiale.

Racconta a Dardagan Panta ferita, Che per Alfange vendicar ne muore. Egli della donzella a se gradita Sente novella; dove il guida amore Corre a cercarla, e quella trova in vita. A lui promette Berenice il core, Se dona morte al sommo Duce Ispano; Ed egli tosto il fa cadere al piano.

Morella, di un colpo di mano, sciolse le sue treccie, ed inondò il duca di una capigliatura che avrebbe meritato di essere allogata fra gli astri come la chioma di Berenice. Il contatto, il profumo, l'elettricit

Tu disprezzi e beffi questi compilatori di congetture e correzioncelle e aridi commenti. E di che cos'altro hai tu rempiuto il tuo commento alla Chioma di Berenice, che d'intorno a quarantasette distici si venne gonfiando per trecento pagine in ottavo grande? Foscolo Ah, ah, ah, tu vuoi farmi ridere! Io Questo e non altro, hai voluto fare? Foscolo , appunto.

E quegli ardendo in amoroso foco Le trapassate cose a lei fa note, Come Panta incontrò, ciò ch'ella disse, E come de la piaga alfin morisse. A questo annunzio da cordoglio oppressa Disciolse Berenice alti sospiri, E tratta dal dolor fuor di se stessa Stavasi taciturna infra martiri.

Foscolo Il testo, il testo! Sii pur certo che quanto piú ci allontaniamo dal nostro grande Umanesimo, tanto piú i testi si corrompono ed imbarbariscono. Rammenti che cosa intervenne a me, quando volli tradurre la Chioma di Berenice? «In tanta battaglia ed incertezza di lezione, mi rifuggii alla piú antica, ove non riuscisse inintelligibile e assurda; prendendomi per esemplare l'edizione principe, e quella dell'et

Ti basti questa. «L'eruditissimo Walkenaer espungeva il verso in cui Callimaco chiama fulgente la chioma di Berenice perché la costellazione berenicea essendo piú oscura delle altre sue vicine, non poteva esser detta fulgente se non da un poeta senz'occhi.

Forse dolce stagione anco ritorna; Ma Berenice nel guerriero orrore Come lasciasti tu? dove soggiorna? Aver

Al fervido pregar tien Berenice I fulgidi occhi in Dardagano intenti, E dopo alquanto apre la bocca e dice, Mentre colui sparge sospiri ardenti: Certo il nostro pensier fu mal felice; Ma non sian pronte a biasimar le genti Se noi sponemmo ne la guerra ardite A l'inimico acciar le nostre vite.