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Pare impossibile! aggiungeva poi tornato nella sua camera; e costoro si vantano di sottile ingegno! Qual volpe mai non pose industria maggiore a fuggire la tagliola, di questo bandito? Ora aspettami, Olimpio; tu puoi aspettarmi un pezzo; perchè se non viene voglia all'Angiolo di aprirti nel giorno del giudizio, io non verrò di certo. Tu imiterai nella morte lo epicureo romano Pomponio Attico, lo elegante amico di Cicerone. Pare che nel morire di fame si nasconda una certa volutt

Ivi Cicerone, Quinto ed Attico si trattennero in quei colloqui che ci rimangono ancora nei tre libri, de legibus. Da Arpino, passeggiando lungo il Fibreno, pervenuti in insula quae est in Fibreno, vollero fermarsi per riposare, discorrendo di filosofia. Attico non riusciva a saziarsi di ammirare la bellezza del luogo e Cicerone, narrando che spesso vi si recava a pensare, a leggere, a scrivere, disse che trovava in quella localit

Per una volta tanto, l'architettura francese ha abbandonato que' suoi tetti rilevati a cono; abbiamo dei tetti all'italiana, mascherati per giunta da un attico che corre per tutta la lunghezza della cornice.

Cesare Baronio nacque il 31 ottobre 1538. Lo si può considerare come il Muratori della Chiesa, di cui scrisse gli annali dalla nascita di Cristo all'anno 1198. Nel 1588 fu pubblicato il primo volume della sua opera, in cinque parti, compilata con i materiali degli archivi vaticani, lavoro veramente gigantesco, cui si può ricorrere utilmente, in molte parti, come a fonti originali, specialmente per i primi e più oscuri secoli del medio evo; ma libro di cui convien far uso con molta prudenza, poichè a quell'epoca gli studî storici non erano così innanzi come lo divennero in seguito è quindi opera informata a spirito illiberale ed ingiusto, frutto cioè di uno dei periodi più ardenti della reazione cattolica contro la riforma. Dagli oratori suoi compaesani Baronio non prese il sale attico, l'urbanit

Se la mia memoria non m'inganna, costui si chiamava Tito Pomponio Attico, ed era amico di Cicerone. E perchè dunque, interrogò Lucrezia, sentiamo dentro noi così veemente lo istinto della vita? Questo, a parere mio, fu provvidenza della natura; imperciocchè diversamente la creatura umana tanto proverebbe bisogno di disfarsi, che il fine della creazione andrebbe fallito.

Poi ripensavo a Cicerone giovanetto, quando l'altro era canuto; alla caduta della repubblica preparata dalla guerra civile tra Mario e Silla, alla quale aveva assistito e attorno a Cicerone sorgevano le immagini degli oratori, degli uomini di stato più distinti della morente repubblica; le figure di Pompeo, di Cesare, di Antonio, di Ottaviano, di Bruto, di Cassio, di Catone, di Attico, di Agrippa e, finalmente, il ricordo della testa sanguinolenta di Cicerone stesso, esposta su quella tribuna, teatro un della sua splendida eloquenza.

Qui faceva le sue orgie Nerone, che era nato ad Anzio e vi aveva impiantato una colonia; qui fece il suo trionfale ingresso, tirato da bianchi destrieri, di ritorno dalle sue rappresentazioni teatrali in Grecia. Anche prima, Anzio era stata dimora preferita dei Romani: Attico, Lucullo, Cicerone, Mecenate, Augusto vi ebbero le loro ville.

Ma poi che sovra a lor dieci albe e sei Le nitide versâr perle dal crine, Fra il Saronico golfo e i flutti Egei Il sacro Attico suol videro alfine; E, i Bëozii varcati e i monti Onéi, Le Cecropie toccâr mura divine, Che avean, benchè or le copra oblio profondo, Sfidato il cielo ed abbracciato il mondo.

Cicerone vi possedeva una villa. Egli ne fa menzione spesso nelle sue epistole, in una delle quali, scritta ad Attico appunto da Astura, è detto: «Est hic locus amoenus et in mari ipso, qui et Antio et Circaeis aspici possit». Abitava volentieri questa villa che più delle altre gli offriva quiete e riposo. Poco prima della sua morte venne qui ed Astura gli fu fatale. Vi si era rifugiato in primavera, non appena aveva saputo che sarebbe stato compreso nelle liste di proscrizione; Plutarco narra che si era qui imbarcato per fuggire in Macedonia, presso Bruto, ma che aveva poi cambiato idea ed era tornato a terra. Con l'intenzione di recarsi a Roma per cercare di commuovere Ottaviano, partì da Astura e prese la via della citt

L'omeopatia suscitava polemiche accanite, e il Raiberti vi prendeva parte colle sue satire piene di attico sale. Un Lafontaine venuto di Francia dava i primi saggi di magnetismo al ridotto della Scala.