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Il dottore si sedette vicino al duca, mentre Evelina gli aggiustava un altro guancialino sotto il capo, e gli metteva le mani, diventate fredde, sotto la coperta. Caro signor duca, bisogna pensare seriamente alla sua salute. No, no! e gli sorrise affabilmente. Non c'è da spaventarsi.

La portinaia era sulla soglia e s'inchinò alla principessa augurandole una buona passeggiata. Donna Camilla, contro il solito, le rispose affabilmente, e le domandò con premura come stava la signora Maria. È partita, poverina, è andata a Venezia a rimettersi; non può credere, Eccellenza, quanto abbia sofferto, ma ora sta meglio e Dio voglia che torni guarita completamente.

Infatti a piede del viale che saliva alla casa, fiancheggiato di vecchi pini, la signora Chiara, avvolta nel suo sciallino di lana scura e colla sua cuffietta nera in capo, li stava aspettando. Con un sorriso sulle labbra la buona donna si avvicinò al carrozzino quand'esso sostò, e affabilmente, con quel modo incoraggiante che concilia di primo acchito la simpatia, tese le mani a Loreta.

Tornò indietro, dopo aver guardato un po' nella strada, distrattamente, mentre seguiva le sue meditazioni; si fermò dinanzi al presidente, e gli disse con piglio benevolo, ma assai risoluto: Io non ho il coraggio di firmare una sentenza di morte.... E non la firmerò! E neppur io! aggiunse l'altro magistrato. Io aderisco, disse affabilmente il presidente, alle proposte de' miei colleghi.

"Ma venne l'istante che fece ogni bella speranza svanire (proseguì mestamente Agosto, e tutti in atto di dolorosa sorpresa ammutendo addoppiarono d'attenzione). Dopo un mese in circa di pratiche alla Corte, volendo io assolutamente parlare al Re, una sera il Cardinale de' Gaddi ottenne di presentarmi a lui. Stava desso in una magnifica sala adorna di statue, vasi d'oro e quadri preziosi, fra mezzo a principi e nobili dame, tra cui rimarcai ben tosto Margherita di Navarra e la giovinetta Anna di Puisselin , ambedue le quali ci nocquero grandemente consigliando esse sempre il Re a non abbandonare la Francia, la prima per giovare agli eretici che protegge, la seconda per tema di perderne l'amore. Venuto innanzi al Re, piegai un ginocchio a terra, ed egli, affabilmente rialzatomi, disse che sapendo ch'io era venuto dall'Italia per parlare con lui, avrebbe dovuto senza dilazione ascoltarmi, ma che non convenendo ad entrambi abbandonare le belle dame ch'ivi si ritrovavano, differiva la nostra conferenza al venturo. Entrai senza altro ostacolo il successivo mattino nelle sue stanze; parlò pel primo egli stesso, dandosi a vedere pienamente istruito di mia domanda, ed opponendovi le ragioni gi

Il parlar concitato e a gran passione le aveva prodotto un insolito affanno; e alfine era rimasta con gli occhi chiusi e come in deliquio; mentre le sue guance pallide, che solo il sonno aveva potuto alquanto colorire, adesso si eran fatte di fuoco. Cominciò dopo brevi momenti a riprendere il primo stato. Poi, gentile com’era, dubitando sempre di essere altrui di gravezza, un tremulo sorriso, proprio per Lauretta, richiamò sulle labbra; e volgendosi a lei che s’ingegnava di confortarla, affabilmente le disse:

Tutti e tre ritornarono insieme verso casa, dove trovarono appunto l'istitutrice che scusava la sua assenza dicendo di aver preso un po' di fresco sotto il pergolato, perchè soffriva di nervi. La brigata prestò fede al racconto; non così Lalla, che fissò l'istitutrice e sorrise. Salutati affabilmente gli ospiti, la signorina e la miss si ritirarono, e la Nena con loro.

Uscirono, e nell'atrio si scambiarono i saluti e gli auguri. La sposa con apparente gajezza, ringraziando, strinse affabilmente la mano agli uomini che le sciorinavano dei madrigali comuni, poi abbracciò e baciò la marchesa che le susurrò all'orecchio forse qualche parola audace da farla ridere e arrossire insieme.