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Ch'e' sia il figliuolo della portinaia che ci rechi la risposta di mio zio! esclamò Antonio a cui una nuova speranza venne a balenare alla mente. Uhm! fece la moglie movendo il capo con atto che dinotava partecipare ella assai poco in questo argomento la speranza del marito. Avr

E la portinaia raccontò a suo modo, come quella stessa mattina, in casa del pittore, vi fosse stato un pasto suntuosissimo, a cui suo figlio medesimo avendo preso parte vi era venuto giù con una cotta vergognosa.

Ohi! ohi! Cospetto di bacco!... Ma quando ci va? Dove si vedono? Come si trovano? Rimase molto perplesso; poi prese un partito. Regalando venti lire, in due volte, alla portinaia, seppe tutto ciò che gli premeva di sapere. Povero Giacomino! Con tutto il suo giudizio, con tutta la sua prudenza, con tutta la sua furberia, era proprio andato a finire in bocca al lupo.

Non vedeva più che Nora, la sua Nori; Nora che lo amava e che lo avrebbe salvato. La signora Schönfeld, dove sta? domandò Pietro Laner alla portinaia del numero 27. Scala grande, terzo piano, l'uscio a sinistra. Il giovanotto salì lentamente, cacciando fuori il capo, per guardare nel vano il giro ampio della ringhiera e ripetendo fra : terzo piano, scala grande, l'uscio a sinistra.

Ad Antonio questo fatto della moglie produsse tanto maggior effetto quanto esso era più raro; abbracciò e baciò egli intenerito la moglie e il bambino ch'ella teneva sul petto, e partissi. La loggia della portinaia aveva sotto il portone l'uscio d'entrata ed un finestruolo per cui si vedeva chiunque penetrasse nella casa.

Che? interrogò Rosina, pensi forse tu di recarla tu stesso allo zio? Oibò! fo conto di darla a Giacomo il figliuolo della portinaia qui sotto, pregandolo di recarla egli al fondaco di mio padrino. Giacomo è un buon diavolo.... Un imbecille. Che lo far

Eugenio escì di corsa, senza cappello: entrò nel primo portone che trovò e disse alla portinaia: Cinque lire per voi, se mi trovate un medico o lo conducete subito qui accanto: che prenda una carrozza, mi raccomando!... presto!... Dieci minuti dopo la portinaia tornava con un medico addetto al servizio notturno dello spedale.

A questo punto la portinaia, l'unico cameriere promiscuo di Alfredo, reca ridendo una lettera; una sola, oggi, dice, miracolo. Meglio, sorse a dire Alfredo, che così potrò rispondere alle precedenti di maggiore impegno. Vediamola dunque, anche questa unica lettera: Gentile Signor Alfredo, Da Montecarlo, fine Settembre 18...

Ad un tratto sentì parlare nel cortile; udì dei passi che si avvicinavano, poi aprir l'uscio del fondaco: non poteva essere Daniele, era troppo presto. Chi è? Sono io, signora padrona! gridò la voce di Teresa, la portinaia. C'è un signore... Vuol parlar con lei!... Di gran premura!... Venga domani mattina! rispose Maddalena forte, senza muoversi. Adesso è chiuso; è troppo tardi.

Giunto all'ultimo, suonò il campanello, e poco stante l'uscio si aperse appena quel tanto che consentiva il ritegno d'una catena tirata attraverso i due battenti, lasciando scorgere il viso di una donna attempata, alla quale il naso bitorzoluto e i peli del mento, la gonna di lana nera, la cuffia e il grembiule di tela bianca, davano aria d'una portinaia di monache.