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ma tu, che da me bevi la forza essenzïale, ed il bene ed il male ricevi, rompi, potente seme, la zolla inturgidita. Benedirem la vita insieme. Cuce, in silenzio, sotto la lampada, una cuffietta rosa. Mai non si vide più leggiadra cosa. Trasale, a un tratto, ne l’ampia tunica, con un sorriso strano. La cuffietta le scivola di mano. Così, velato lo sguardo, pallida come una morta, ascolta.

La batteva! esclamò la ragazza in lutto, balzando in piedi. La batteva! gridò la madre di Edith. Ed entrambe uscirono precipitosamente. Edith, rimasta sola, volse lo sguardo per la camera familiare. Sul letto di sua madre giaceva una piccola coperta di flanella ricamata, uguale a quella che avvolgeva il béby; ed una cuffietta minuscola; e degli scalfarotti; e un sonaglino di gomma.

Si recava in braccio una bambola di legno, alla quale avea messo il suo grembiale ed una cuffietta ricamata. Guarda com'è bella esclamò, sedendo sul lettuccio falle un bacio. Glie l'accostò alla bocca. Chiarinella la baciò in punta di labbra. Si chiama Angelica disse Cristinella È figlia a me. La strinse nelle braccia e si mise a cullarla, cantandole la ninna nanna. Oooh! oooh!

La culla, ricchissima, era in un canto, vicina ad una grande finestra che lasciava entrar il sole allegramente. Il bambino dormiva, rivolto, colla bocca piegata all'ingiù e colla cuffietta riversata all'indietro: egli lo prese e lo alzò colle due mani; il bambino aprì gli occhi e cominciò subito a strillare.

Ni... co... mi a... ma; punto e virgola. Io a... mo Nicolò. Dunque t... o... to. E Teresita non dice di no. E la cara zietta, senza la cuffietta, si lascier

Si limitò ad appoggiare la testa al dorsale del seggiolone fino a toccare coll'orlo delle labbra i nastrali della cuffietta. Ma parendogli che la casa si rovesciasse col tetto nel lago, fuggì senza manco dire addio. Nel corridoio s'incontrò nella signora Matilde che veniva colla minestrina in mano.

Infatti a piede del viale che saliva alla casa, fiancheggiato di vecchi pini, la signora Chiara, avvolta nel suo sciallino di lana scura e colla sua cuffietta nera in capo, li stava aspettando. Con un sorriso sulle labbra la buona donna si avvicinò al carrozzino quand'esso sostò, e affabilmente, con quel modo incoraggiante che concilia di primo acchito la simpatia, tese le mani a Loreta.

Mamma, c'è Ezio disse Flora, andando incontro alla signora Matilde, che entrò ravvolta ne' suoi soliti scialli di lana, come se fossimo in novembre, con in testa la sua cuffietta a nastrini celesti, in cui il suo viso pareva ancor più delicato e pallido: ma la finezza dei lineamenti manteneva in quella donna malaticcia un'apparenza di giovinezza, che i quarantacinque anni avean passato da un pezzo.

Eppure, in generale, le privazioni erano sopportate virilmente, e si trovava perfino il tempo di ridere e di scherzare. Nella famiglia ove erano ospitati i Rialdi c'era una vecchia nonna piena d'energia che dava coraggio ai giovani e non voleva sentir piagnistei. Linda, pulita, con una cuffietta bianca da' cui orli spuntavano due ciocche di capelli d'argento, asciutta dalla persona e non curva ancora dagli anni, con un par d'occhi scuri, vivi, lucenti, la signora Teresa era sempre circondata da uno stuolo di bimbi come una chioccia dai suoi pulcini. La chiamavano nonna tutti quanti, i suoi nipoti come gli estranei, ed ella raccontava loro tante belle storielle, insegnava loro tanti bei giuochi. Qualche volta una nube velava la sua fronte serena; allora, rivolgendosi ai maschi, ella diceva con voce sommessa: Quando sarete grandi toccher

Avevo bisogno di perdere la coscienza di vivere. Mi levai da sedere, ripreso dalla dolorosa rabbia della mia delusione, e mi misi a passeggiare agitato pel salotto, strizzando le mani, con l'immagine davanti agli occhi di quel mostricino mezzo affogato fra le trine della cuffietta e i merletti della bianca veste che Fausta aveva cucite con tanto amore, destinate a quell'altro, al desiderato, al non arrivato e che forse non sarebbe arrivato mai più!