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Le cose dette dal Vérod si confermavano: l'idea di far del bene all'anima inferma di Zakunine appariva dominante nel pensiero della contessa: con la sua mitezza soave, per la legge d'attrazione fra i contrarii, ella doveva apprezzare la forza impetuosa, la foga indomabile del ribelle come greggie ricchezze dalle quali si sarebbe potuto esprimere un valor puro. Certamente qualcosa di più semplice, il solo amore, bastava a spiegare la relazione stretta fra i due; e dell'amor suo ella dava una prova eloquente quando confessava di comprendere i dubbii del marito e del padre intorno alla sua felicit

Il giudice quasi dubitò di avere udito male, tanto gli pareva inverisimile che da un momento all'altro quell'uomo si disdicesse; ma il suo dubbio fu di breve durata, perchè Zakunine così precisava il proprio pensiero: È vero... l'ho uccisa io... è morta per me... Egli parlava piano, immobile, con voce così sorda che s'udiva appena. È morta per voi e per mano vostra? Che importa?

I particolari intorno alla vita di Zakunine e della Natzichev davano argomento tanto ai difensori quanto agli accusatori d'insistere nelle loro opinioni. In quelle nature complesse di Slavi impetuosi e freddi ad un tempo, ora violentemente trascinati dal cieco istinto, ora rigidamente sottoposti alla più ferrea ragione, gli uni e gli altri trovavano la capacit

Quando i fogli pubblici diedero notizia che, chiusa l'istruttoria, sulle concordi confessioni della Natzichev e di Zakunine la contessa d'Arda era stata assassinata dalla nihilista e che l'atto d'accusa avrebbe deferito la rea al giudizio dei giurati, la curiosit

Il delitto è opera della nihilista, se non l'ha commesso Zakunine; se la nihilista è innocente, il reo è Zakunine! La vostra passione non è una prova! Finchè non mi verrete a portare una prova più valida delle vostre appassionate affermazioni, se pur vorremo essere molto severi con gli accusati non potremo far altro che proscioglierli entrambi per insufficienza di indizii!

Il Ferpierre scoperse questo motivo quando, fra l'altre, lesse anche le lettere d'affari che il procuratore della contessa d'Arda le scriveva dall'Italia. In queste lettere si parlava di cambiali del principe, di conti che egli doveva rendere, di somme inviategli per mezzo di banchieri. Era evidente che Zakunine, impegnata la sua sostanza nell'opera rivoluzionaria, bisognoso anche di molti denari per la vita dissipata, aveva ricorso all'amica sua. Nei primi tempi l'intimit

Per sostenere l'assassinio di Fiorenza d'Arda bisognava che questo mutamento fosse avvenuto nel principe; allora soltanto si poteva spiegare che egli l'avesse uccisa, sapendola del Vérod con l'anima, o che l'avesse uccisa la nihilista sapendo che Zakunine ricominciava ad amarla.

L'avventura aveva fatto molto rumore nella penisola: quantunque il solo nome d'un rivoluzionario come Zakunine potesse giustificare il provvedimento della polizia italiana, il ministro Francalanza era stato accusato d'averlo preso per ragioni intime, perchè c'era di mezzo una gran dama; vivaci interpellanze erano state portate in Parlamento.

Così dicendo si chinò a baciare la sua mano. Allora Roberto Vérod ritrasse la mano ed aperse le braccia. I due uomini restarono un poco stretti l'uno contro l'altro. Chiese il principe, sommessamente: Fratello, tu mi perdoni? Ti perdono, fratello.... Scioltosi dall'abbraccio, Zakunine si passò una mano sugli occhi, poi s'allontanò.

La gelosia impotente, l'umiliato amor di stesso facevano accogliere al Vérod questi pensieri. Vivendo Fiorenza d'Arda, egli non li aveva concepiti; finchè aveva potuto vedere nella sua morte l'opera d'un assassino, finchè ella gli era apparsa cinta dell'aureola del martirio, nessun sospetto aveva potuto contaminarla; sentendosi amato, d'amor puro e fidente l'aveva ripagata. Ora egli scopriva che l'amore di lei non era stato verace. Se l'avesse realmente amato, avrebbe potuto lasciarlo così? Per trovare nel legame con Zakunine un impedimento tanto grave alla felicit