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Aggiornato: 11 giugno 2025
Maria chiamò Vittorio, il quale si fece innanzi tutto confuso; la signora Guerini lo accarezzò, lo presentò al figlio, dicendogli: Spero che sarete amici, e il mio Alberto non si dimenticher
Lo strinsi di domande: Tu non sai, mi rispose dopo un po' d'esitazione; la mia vita passata... Dolley è partita; sparita non si sa dove!... Qui a un chilometro da Vittorio c'è la nostra villa... Vi abbiamo vissuto tre anni, felici, felici d'amore, come in paradiso. La villa deve essere tutta devastata. Vorrei andare a vederla; ma non solo. Sono troppo triste. Vuoi accompagnarmi?
Tutto ad un tratto, non so precisamente come sia avvenuto, perchè io ero intento a dare delle spiegazioni a Mario, si vede sbucare un cane brutto, brutto, si slancia dietro ai Guerini che non potevano vederlo e nello stesso tempo sento Vittorio gridare: Un cane idrofobo, scappate, correte!
Guarda che bella figura facevi! diceva Mario mostrandogli una caricatura dove scappava a gambe levate, mentre Vittorio combatteva con un cane.
Non era quella, caro Vittorio seguitò Cataldo la prima volta che mi trovavo faccia a faccia con le due mie protette. Ma quella volta, la commozione, il dolore di Rosa, non so, mi fecero un'impressione straordinaria. Ma come dissi io come potete permettere a due insopportabili gaglioffi di venire ad accapigliarsi giusto nel vostro molino?
Garibaldi, alzando la voce e girando gli occhi come chi parla alle turbe, gridò: Ecco il re d'Italia! E i circostanti: Viva il re! Vittorio Emanuele, trattosi in disparte pel libero transito delle truppe, s'intrattenne qualche tempo a colloquio col generale.
¹ Vittorio Pica, L'Arte europea a Venezia, Napoli, Pierro 1896, pag. 87.
Aggiugni che lo sbarco a Melito gli costò più pensieri dello sbarco a Marsala. Volgendo il discorso al marchese Trecchi suo aiutante, inviato e agente di Vittorio Emanuele, dissegli con qualche mestizia, ma senza amarezza: Il vostro ammiraglio Persano aveva l'ordine di lasciarmi colare a picco.
I ragazzi si erano appiccicati agli orli della tavola, per essere ai primi posti; ed anche allungavano le mani, per carezzare, se non a dirittura per prendere. Vedere e non toccare, bambini; almeno per ora; disse Gisella. Ma che cosa vedo, signor Vittorio? che cosa vi ho raccomandato ancora ieri mattina? Il ragazzo si fece rosso in volto come una fragola, e scappò via lesto lesto.
Nella notte del 24 marzo 1849 Vittorio il nuovo Re, uscente dalla tenda di Radetzky a cui aveva detto «I Savoia sanno la via dell'esilio non quella del disonore»! galoppava tra i campi seminati dai caduti per la libert
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