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Aggiornato: 13 giugno 2025


Poi non si rividero più. E forse in quel cuore, ove aveva regnato Adriano, restò una ferita, ed in quello, ove aveva regnato Vitaliana, una cicatrice. L'inverno giunse. I balli cominciarono. Vitaliana rientrò nel mondo al primo ballo delle Tuileries. L'effetto che vi produsse fu immenso.

Vitaliana era una di quelle creature, cui Dio si lascia talvolta scappare per ricompensare, per incoraggiare coloro che credono ad un'anima al di fuori della materia; per consolare coloro che credono alla perfettibilit

Il principe aveva constatato, all'ultima parola che era sfuggita dal seno della duchessa malgrado lei quel grido della vita che nasce! Il dramma occulto, cui ogni donna porta nel cuore, arrivava al suo snodamento nel cuore di Vitaliana. L'era dunque l'ora in cui tutte le porte dell'anima sono aperte. Era l'ora in cui i giovani desiderii provano le loro ali.

La campagna è stata cattiva! disse la contessa di Muge, ritirandosi nella sua terra a primavera. Nonpertanto ò provato le armi. Esse sono buone. Ed ella contemplava sua figlia con gli occhi di un mercante di schiavi in Oriente. L'aria delle montagne dei Vosges, ove si trovava il piccolo castello della contessa ella lo addimandava così fu di un effetto prodigioso per Vitaliana.

Poi, egli faceva sul piano dei prodigi, per ricordarsi, per inventare, se occorreva, per suonare tale aria, tale sinfonia, tal duetto cui Vitaliana preferiva. Se la sua mano, se il suo piede toccavano la veste stessa di sua cugina, Adriano allibiva, aveva i brividi. Egli smagriva, scoloriva. Non dormiva più la notte. Mangiava appena.

Vitaliana fece un movimento di disgusto e si diresse verso la porta. Adriano le si parò dinanzi e soggiunse: Ve ne supplico in nome di mia madre: restate. Io conosco gi

Gli è, Vitaliana, perchè tua madre è assente, tu sei sola, ed io sono in questo momento il capo della nostra famiglia e perciò il tuo sostegno nella sventura. Avresti tu preferito che, in questa circostanza, io mi fossi tenuto in disparte... perchè... infine, io ò creduto che il mio dovere...

Egli massacrava invece Vitaliana di mazzetti, cui andava a frugacchiare sotto i cespugli della montagna, di farfalle, cui dava la caccia nelle praterie, e di ogni specie d'insetti ai colori brillanti, cui acchiappava al volo come un'allodola.

Per conseguenza, Adriano era allevato al seminario di Saint-Sulpice, e Vitaliana nello splendido stabilimento della strada di Varenne. Le loro madri li visitavano durante tutto l'anno. Ma i due cugini non si vedevano altrimenti che nel tempo delle vacanze.

Vitaliana raccontò ad Adriano tutto ciò che ella aveva visto nel mondo l'inverno scorso; il numero di volte che aveva ballato; il nome de' suoi cavalieri: i propositi che le avevano susurrato all'orecchio ma ciò con molte reticenze in uno, quella grande festa della vita che si presenta ad ogni fanciulla come un incanto di fate, e che, qualche anno più tardi, termina talvolta così lugubremente.

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