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Aggiornato: 2 giugno 2025


La villa Folengo era quanto di più inestetico avessi mai visto, con un'architettura che non si poteva incolpare ad alcuno stile antico o moderno; e nel villino, il salotto di riunione era il capolavoro di quell'assenza di gusto. Gi

Giusto vagò molta parte della notte intorno al villino, tenendo desti i cani di guardia che empivano la campagna co' latrati; cercò sempre il lume acceso, con una speranza impossibile, cioè che la sua innamorata avesse a distinguere il passo di Giusto per le zolle dei campi e potesse correre alla finestra a mandargli un saluto, a dirgli a bassa voce: «io sto meglio e t'amo».

I Della Valle andavano a pranzo dalla mamma quasi ogni giorno e dopo, accompagnati dai d'Eleda, a piedi, avendo i medici consigliato alla duchessa qualche breve passeggiata, ritornavano al villino, dove passavano la sera giocando e facendo un po' di musica. In quelle piccole gite, Lalla dava il braccio a miss Dill.

Alle cinque precise entravo nel villino Steele, Il domestico annunciò il mio nome in un salotto terreno dalle finestre gotiche, cui le invetriate a piccoli ottagoni, dipinte, davano ben poca luce. Per un momento, venendo dal sole, non vidi nulla. La voce di Violet disse «buona sera» e distinsi lei che mi veniva incontro porgendomi la mano.

La contessa ha dovuto riprenderlo, e so che l'ha fatto con una grazia tutta sua, che non escludeva la forza. La contessa ha buon gusto; e se non sa certe cose, che importa! È tanto bella, che avrebbe perfino il diritto di non saper nulla al mondo. Mi ha invitato da capo al suo villino, ma non mi sono lasciato prendere. Galatea direbbe, e con ragione, che mi adatto a fare il quarto.

È sera. In fondo alla scena, comincia il bosco. I rami delle querce si confondono e, di lontano, paiono formare come una gran muraglia il cui orlo frastagliato si disegna sull'azzurro scuro e vaporoso del cielo. Verso la sinistra del bosco, un sentieruolo tortuoso sale e serpeggia tra l'erba selvatica. Più in qua, dallo stesso lato, si perde, tra gli alberi, il cortiletto quasi elegante d'un villino bianco, di cui non s'intravede che la facciata posteriore, senza finestre. Dirimpetto, a destra, un altro villino, più in vista, con la porta chiusa. Qua e l

Lalla aveva l'abitudine di ritornare da Santo Fiore al Villino tutte le sere a piedi, dopo di aver preso il perdono in chiesa, con miss Dill e con don Vincenzo. La strada, larga e dritta, era tutta chiusa da folte siepi di pruno selvatico, rese più fitte dagli ontani che vi si spesseggiavano. Solo ad una met

La signora Rabbi sarebbe venuta in casa presto, per certo; e con lei sarebbero entrati nel villino un lusso maggiore, il movimento, le feste, bisognava rinunciare alle abitudini semplici e tranquille; a la quiete. La casa sarebbe stata messa sossopra; tutto avrebbe dovuto ubbidire ai gusti, forse ai capricci della nuova padrona. E lei? che sarebbe stato di lei?..

Inoltre, certa Signora non avrebbe insistito per aprire il zagato che possedeva sotto il proprio villino, nello stradone di Mezzomorreale, e farvi vendere, come pel passato, non sappiamo che cosa, sorpassandosi alla mancante distanza voluta¹⁶³. ¹⁶³ Provviste del Senato, a. 1779-80, pp. 288, 584, 612, 823.

Giorgio aveva abitato un mese in quel villino senza scoprirvi nulla di singolare; Lalla invece, subito, appena dentro, fatti appena i primi passi, in tutta quell'intimit

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