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Aggiornato: 14 giugno 2025
Quando il Vharè l'ebbe accompagnata al suo posto, s'inchinò salutandola; girellò qua e l
Giacomo di Vharè aveva passato i quarant'anni, ma restava tuttavia un uomo piacente. Alto della persona; pallido, coi baffi biondi e i capelli brizzolati, che appena sulle tempie cominciavano a farsi radi. Aveva una coltura varia, facile, alla portata di tutti, e perciò da tutti ammirata, ch'egli aveva saputo acquistarsi coi suoi viaggi e con una memoria straordinaria.
Ma, dopo qualche giorno, ormai pienamente sicura di suo marito, ricominciarono le inquietudini per via del Vharè. Come avrebbe egli accettata quella scomparsa improvvisa e, sopratutto, quel suo continuo silenzio?... Lalla, appena a Santo Fiore, aveva pensato se gli doveva scrivere, tanto per calmarlo. Ma, poi, per mandargli la lettera? Di chi si sarebbe fidata?
Il Toscolano e il Rebaldi sono persone... indifferenti e senza conseguenze! E tu, mamma, credi il Vharè... pericoloso? Non gode certo una buona opinione rispose ingenuamente la duchessa, che non aveva notata l'ironia birichina della figliuola. Oh, sai!... Ci vorrebbe altro!... Preoccuparsi di tutte le chiacchiere!
Il fatto però, nemmeno per caso, non si ripetè più, nè poteva ripetersi: il Vharè, terminati gli affari, ripartì subito per Monte Carlo, e per molto tempo non ritornò a Santo Fiore. Il conte Della Valle, invece, non si rivide mai più.
Il marchese di Vharè capitò in teatro quando il primo atto di Satanella era gi
La duchessa accolse il Vharè colla cortesia un po' fredda che le era abituale; Giorgio, invece, gli dimostrò una sostenutezza molto significante; ma, tuttavia, il Vharè non si perdette d'animo; cominciò a discorrere di Gounod, di Borghignano, della crisi ministeriale, rivolgendosi ora a Prospero Anatolio, ora alla duchessa, senza mai parlare direttamente con Giorgio, per non essere costretto a notare la sua freddezza.
Bisogna domandarlo ad Andrea. Il portiere andò in cerca di Andrea, il quale ne chiese alla cameriera e finalmente, dopo un quarto d'ora, il Vharè fu accompagnato e introdotto dalla contessa. Se ogni volta che io vengo da lei pensava Giacomo nel salire le scale si mette sossopra tutta la casa, sar
Era meglio lasciar correre l'acqua per la sua china... e lasciò correre. Per altro, passato molto tempo, quando fu sicura che il Vharè non pensava, nè avea mai pensato di correrle dietro, allora si sentì un po' mortificata.
Ma per quanto il sentimento dell'onore si fosse attutito nel cuore del Vharè, tuttavia la parte di procolo, di marito della prima donna, o press'a poco, offendeva troppo vivamente la delicatezza del gentiluomo. Non c'era dubbio; la sua carriera finiva molto male! Ma d'altra parte, che cosa poteva fare? Necessit
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