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Aggiornato: 1 luglio 2025
Lalla, infatti, entrò poco dopo nel salotto, correndo, saltando com'era avvezza; ma appena vide il marchese di Vharè si fermò come interdetta, arrossì vergognandosi, ed ai rimproveri della mamma per quel precipizio, balbettò qualche scusa, mentre gli occhi lucidissimi e il mento tremante mostravano che le lacrime erano lì lì per spuntare.
Non chiedeva di meglio che procurarsi del lavoro, avrebbe voluto dirglielo, ma sentì come un gruppo alla gola che gli tolse il respiro e corse via senza dir nulla, vergognandosi.
Ti sembra, ch'io possa voler far del male a te o a chicchessia?» «Signora... Io.... Lei.... Come qui?» rispose la Rosmunda, non ancor del tutto rassicurata, ma vergognandosi d'avere avuto paura. La paura non era nelle abitudini de' membri di quella dinastia. «Son la tua santola, sai! sono la fata Scarabocchiona; quella, che ti ha tenuta sul fonte battesimale....» «E la vecchierella?»
E, ricominciato a pregare da capo, tanto ferno ch'il patrone, ch'immobile stava e a pena gli occhi pregni di lacrime da dosso levar gli poteva, quasi di se stesso vergognandosi, cominciò a commemorare le cose passate e, aducendo me per testimonio, l'abracciava e baciava..., REPETITORE. Alla barba nostra!
Pianse finch'ella rimase più presso allo stato di morte che di vita, ma, cosa stranissima a dirsi, quando Elena diede segno di riaversi, parve gli s'inaridisse improvvisamente la fonte delle lagrime, e vergognandosi potesse ella mai accorgersi della condizione dell'animo suo, la mise a giacere, ed aspettando ricuperasse gli spiriti, si staccò da lei.
Secondo che scrive Pronapide nel suo Protocosmo, Acheronte è un fiume infernale, il quale dice che in una spelunca, la quale è nell'isola di Creti, nacque della prima Cerere figliuola di Celio; e, vergognandosi di venire in publico, per certe fessure della terra se ne discese in inferno.
Ho capito disse il Principe, ridendo. Tu, Drollino, vieni qua e tu, Milla, falla finita e dagli un bacio. Drollino, il coraggioso! non era più pallido; era rosso rosso, e non si moveva. Fu dessa a moversi, ad andargli incontro sorridendo, cercando, colle labbruzze strette, riunite all'insù, le labbra pallide del fanciullo, che, vergognandosi, si schermiva.
Vuoi che ti accompagni a casa mia.... non vi è nessuno.... o in albergo? E il verbo accompagnare era stato molto sottolineato. No, no, a casa tua rispose subito Grazia, con una paura nella voce. Allora, in albergo? soggiunse lui, pazientemente. .... Sì,... ma senza entrare in Roma e abbassò gli occhi, come vergognandosi.
Ciò detto, si mise di nuovo su quella pietra, si recò in mano l'incannucciata che stava formando; e s'affrettò a terminarla cogli occhi sull'opera, e i pensieri nel barone ed in Bianca. La quale rientrando nella palazzina, udì la zia e Margherita che parlavano tra loro in sala; e pur vergognandosi vinta dalla curiosit
PEDOFILO. O di casa, fate che cali qua giú Amasia per cosa che importi assai. Che pregne? che sposi? che traghetti? imparate di grazia ad esser piú continenti nel parlare. ERASTO. Vi prego che voi tacciate: lasciate ragionar a me primo, ché forse vergognandosi della vostra presenza non volesse accertarlo. PEDOFILO. Farò come volete. Eccola che giá viene. AMASIO. Che comandate, mio padre?
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