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No, no; questo no, Sentì rimorso di un tale sospetto, e nel tempo stesso si vergognò e s'arrabbiò di ciò che aveva fatto e tentato. In casa nostra: la nipote di mio padre, mia sorella, quasi! Era stato sul punto di commettere un delitto, un odioso delitto; e senza un perché, senza una scusa.

MITIETO. Questa domanda è un'occolta maniera di notarmi d'infedeltá, poiché dubitate se debbo tacer cosa che son tenuto per debito a tacere. CINTIA. Oimè, che tremo e mi vergogno palesare il mio secreto! Sappi, Mitieto mio caro, ch'io son femina. MITIETO. Femina? ed è possibil questo? CINTIA. Cosí non fusse mai stato! MITIETO. O Dio, che intendo!

ESSANDRO. Dice che vi chiamate messer Orinale. GERASTO. Son uomo da spezzarcene cento nel volto, di urina putrefatta. ESSANDRO. Dice che voi solete patir di una certa infirmitá bestiale e che l'avete richiesto..., mi vergogno dirlo. GERASTO. Egli ne mente insin dentro al suo cervello e quanti lo credono.

Mia buona signora, tutto riverenze, replicò il signor Basilio, sebbene io sia uomo di abituale calma, effetto del mio carattere, vi confesso che nell'udire l'empia bestemmia mi sono sentito venire il sangue al viso; ma in quanto allo schiaffeggiare, voi conoscete bene il mio cuore di pulcino: non mi vergogno; è effetto del mio timido naturale; nessuno si fa da .

E riprendendo, Giulia continuava: "io, Inglese di nascita, ma italiana di cuore, mi vergogno nel dirvelo: Roma non sar

MASTICA. Eccoli che vengono; calate giú, padrona, a riceverli. LAMPRIDIO. O padre, mi vergogno domandarvi perdono dell'offesa fattavi. FILASTORGO. Fa' che per l'avenire si ricompensi essermi ubidiente, ché giá hai conosciuto se t'amo.

Ma che adolescenti? replicò la signora Susanna Duranti Io dico che nessuna donna per bene può tener sul suo tavolino quei libri... Io mi vergogno di averne letti due o tre. La signora Susanna ignorava che sua figlia li aveva, di nascosto, letti quasi tutti.

Un'ora dopo, la contessa Emilia, pallida, sfinita, mal reggendosi in gambe, rientrava nel suo palazzo, al braccio di Eugenio, quasi più pallido di lei. Ma che ha? le chiese, premurosa, la cameriera: si sente male? No.... sono ancora tutta commossa.... era tanto straziante, quel dramma!... ho pianto dalla prima all'ultima scena. Me ne vergogno soggiunse il marchesino ma ho pianto anch'io.

«Appunto, rispose questi una sera di questa state, quasi mi vergogno a dirlo, essa ci era sparita di casa...: uno spavento! si figuri...! e chi la voleva morta, chi rapita dagli Alemanni, chi annegata... ma coll'aiuto di Dio la trovammo laggiù al passo del guai, proprio a piè della croce, sa...? «E dove voleva andare?

È il nostro babbo, ed è buono; non tocca a noi di giudicarlo. Io non posso a meno di soffrire; farò male, me ne confesserò; non so che farci; c'è qualche cosa dentro di me che s'offende, mi vergogno;... Non so... Al solo pensarci mi vengono le fiamme al viso. E con un gesto di ripugnanza esclamò: Oh! alla loro et