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Aggiornato: 20 settembre 2025
l'una gente sen va, l'altra sen vene; e tornan, lagrimando, a' primi canti e al gridar che piu` lor si convene; e raccostansi a me, come davanti, essi medesmi che m'avean pregato, attenti ad ascoltar ne' lor sembianti. Io, che due volte avea visto lor grato, incominciai: <<O anime sicure d'aver, quando che sia, di pace stato,
Ha detto che si coricava presto perchè non istava bene..... borbottava l'oste tutto impaurito. Chi poteva pensare?... L'uscio non era neppure chiuso a chiave. Vincenzo sapeva che in quella modesta locanda di villaggio non c'era caso che i camerieri entrassero a sorprenderlo. Il povero giovane era steso sul letto, colle vene dei polsi aperte, pallido, freddo, morto.
Poteva mai immaginare che non mi sarei neppure commosso in faccia alla dissoluzione di quell'esserino innocente, nelle cui vene davano le ultime pulsazioni il suo e il mio sangue? E per ciò, lei, la buona creatura che aveva tanto bisogno di conforto, riusciva a trovare parole di conforto per me.
Poi che la voce fu restata e queta, vidi quattro grand’ ombre a noi venire: sembianz’ avevan né trista né lieta. Lo buon maestro cominciò a dire: «Mira colui con quella spada in mano, che vien dinanzi ai tre sì come sire: quelli è Omero poeta sovrano; l’altro è Orazio satiro che vene; Ovidio è ’l terzo, e l’ultimo Lucano.
È carino questo fanciullo disse Egli posandogli una mano sulla testa ma ecco che i vostri occhi scintillano di orgoglio materno; cara cugina, non avete paura di far peccato? Avevo voglia di ridere e di piangere insieme. Mi sentivo un gruppo alla gola e un formicolio nelle vene, come se vi si fosse infiltrato un licore nuovo.
Aveva in bocca il sapore di quel fango al quale s'abbeverano gli umani, di quel fango che è tutta la vita, e un'arsura insaziata le bruciava le vene, come avesse ingoiato un fuoco liquido....
Procedettero ancora un pezzo in silenzio; poi, alla Croce del Calvario, scoprendosi il panorama della Valsilvana, simile ad uno squarcio enorme nel fianco della terra, con le vene denudate del Borchio e della Marsaglia, Perez sostò un momento, volgendo lo sguardo per il paesaggio. E questo «Grand-Hôtel» di Fraida? domandò all'amico. Io non me ne rammento.
<<O de li altri poeti onore e lume vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore che m'ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore; tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stilo che m'ha fatto onore. Vedi la bestia per cu' io mi volsi: aiutami da lei, famoso saggio, ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi>>.
Era uno spettacolo che agghiacciava il sangue nelle vene. Al lume delle fiaccole, che, come torcie funerarie, ardevano ancora sulla coperta, noi vedevamo un brulichio di figure umane. Erano i disgraziati che non avevano potuto riparare in nessuna imbarcazione.
Parola Del Giorno
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