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Aggiornato: 12 giugno 2025
Si guardava dentro, il poverino, e ci vedeva buio, gran buio. Per altro, a furia di guardare, ci trovò il soggetto e la materia d'un dramma. Era il secondo che perpetrava; ma stavolta il delitto era in prosa, e d'indole acconcia alla scena; si allontanava ad un tempo da quel vero che non ha fortuna in teatro e da quel falso che spesso è frutto di larghe vedute estetiche; ma seguitava la via di mezzo, che piace tanto alla comune degli uomini, poichè rappresenta in arte quell'aurea mediocrit
Vuol dire che quegli scrittori hanno forse tutte le doti di artisti, non mi riguarda, ma quando gridano di riproduzione dal vero non sono esatti: si sono fermati a' giubbetti ed ai fioretti, e nelle anime non hanno guardato: se le anime avessero vedute e sentite ben altro dovere avrebbero dato alla loro letteratura.
«Gli è dieci anni che l'eccelso consiglio dovette a quest'ora raccogliersi in seduta per deliberare, e se non vi ricorda, ci fu in quella notte annunziato che s'eran vedute sull'Adriatico le vele turche, non vorrei che qualche grave sventura stèsse sopra Venezia.» «Non sar
Le striscie di sangue vedute da Emilia sulla scala, provenivano da una ferita toccata, nella zuffa, da uno dei satelliti che la trasportavano, e sfasciatasi nel camminare. Per quella notte accontentaronsi coloro di chiuder bene la prigioniera, non pensando a farle la guardia. Ecco perchè, alla prima ricerca, Emilia trovò la torre deserta e silenziosa.
La strada che percorrevano allora i viaggiatori, offriva vedute selvagge e pittoresche come le precedenti; solo tratto tratto le scene, meno severe, spiegavano una bellezza più amena e ridente.
Un dì alle sale di Dogliani aveva A non lieto convito egli parecchi Fervidi amici accolto, a consultarsi Coi lor fidi intelletti e a stimolarli, Prodigando con bello accorgimento Lodi e parole di speranza e preghi. Dopo la mensa i congregati forti, Nel bollor de' pensieri e de' colloqui, Facean di voci rintronar le auguste, Adornate di ferri, alle pareti, Allor ch'entrò il valletto d'armi, e nunzio Fu dell'arrivo d'Eleardo. Al nome D'Eleardo s'aggrottano le ciglia De' ghibellini. Ingresso entro tue mura Darai, Giovanni, all'arrogante guelfo? Venga il fellon. Certo, Manfredo il manda: Udirlo giova. Non sapeano alcuni Infra quei generosi fremebondi Ch'Eleardo si fosse un di coloro, I quai, vedute l'ultime rapine, Disperata battaglia avean con gloria, Benchè indarno, arrischiato entro Saluzzo. Ei nella sala addotto vien. Severo Salutevole cenno appena a lui Movon gl'irati ghibellini. Donde Tu, guelfo, a me? Sir di Dogliani, al cielo Piacque arricchir le avite mie castella Di non lieve tesor. Vedi tal borsa E orïentali perle ed adamanti, Che saranno alcun che, perchè s'affretti Dell'infelice signor mio il riscatto. -Che veggo? Agli occhi miei creder poss'io? Tu che a Manfredo!... A lui sacrato ho l'armi Credendol pio liberator: lo vidi Menzognero e tiranno, e gli ho disdetto Il non dovuto mio servigio. Ai torvi Cavalieri asserenansi le fronti: Esultan, cingon l'arrivato prode, Gli stringono la destra, e per quegli ori Da lui recati, soverchiare omai Veggion quanto al riscatto era mestieri, E benedicon Dio. Quel dì medesmo Andò il sir di Dogliani al regio campo; La libert
Oimè! Che vuol dir questo, figliuola mia? LELIA. Di' piano. Tu mi pari una pazza, a me. Io m'andarò con Dio, se tu gridi. CLEMENZIA. Parti forse che si vergogni? Saresti mai diventata femina del mondo? LELIA. Sí, che io son del mondo. Quante femine hai tu vedute fuor del mondo? Io, per me, non ci fu' mai, ch'io mi ricordi. CLEMENZIA. Adunque, hai tu perduto il nome di vergine?
FR. Affermoti certo, che si esprime il nome di Venere da Martino; furono vedute le insidie tessutegli sotto persona di Venere. Noi non sappiamo gi
Ma non sentivasi cuor di farlo, pensando che quelle tre creature le aveva vedute venir su a poco a poco; e ricordandosi quell'ultima notte del moribondo suo fratello d'armi, e la promessa che non avrebbe abbandonati mai più que' figliuoli. Così l'onesta famiglia di Vittore, alla quale eran rimasti l'onore e la virtù, unica ricchezza, viveva aspettando dall'avvenire un po' di bene.
quanto lì da Beatrice la mia vista; ma nulla mi facea, ché süa effige non discendëa a me per mezzo mista. «O donna in cui la mia speranza vige, e che soffristi per la mia salute in inferno lasciar le tue vestige, di tante cose quant’ i’ ho vedute, dal tuo podere e da la tua bontate riconosco la grazia e la virtute.
Parola Del Giorno
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