Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 12 maggio 2025
<<O de li altri poeti onore e lume vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore che m'ha fatto cercar lo tuo volume. Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore; tu se' solo colui da cu' io tolsi lo bello stilo che m'ha fatto onore. Vedi la bestia per cu' io mi volsi: aiutami da lei, famoso saggio, ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi>>.
Poi ch'ell' avea 'l parlar cosi` disciolto, cominciava a cantar si`, che con pena da lei avrei mio intento rivolto. <<Io son>>, cantava, <<io son dolce serena, che' marinari in mezzo mar dismago; tanto son di piacere a sentir piena! Io volsi Ulisse del suo cammin vago al canto mio; e qual meco s'ausa, rado sen parte; si` tutto l'appago!>>.
<<Se voi venite dal giacer sicuri, e volete trovar la via piu` tosto, le vostre destre sien sempre di fori>>. Cosi` prego` 'l poeta, e si` risposto poco dinanzi a noi ne fu; per ch'io nel parlare avvisai l'altro nascosto, e volsi li occhi a li occhi al segnor mio: ond' elli m'assenti` con lieto cenno cio` che chiedea la vista del disio.
A un tratto m'accorsi che un uomo mi guardava lo guardai; era bruno, di mezzana statura, giovane tuttavia ed assai bello. Non era il ritratto che io cercavo, e volsi il capo altrove, e per poco mi parve d'avere il fatto mio e corsi dietro ad una persona alta, di cui io non vedeva che le spalle, ma che avrei giurato ch'era Eugenio.
Quivi si piangon li spietati danni; quivi è Alessandro, e Dïonisio fero che fé Cicilia aver dolorosi anni. E quella fronte c’ha ’l pel così nero, è Azzolino; e quell’ altro ch’è biondo, è Opizzo da Esti, il qual per vero fu spento dal figliastro sù nel mondo». Allor mi volsi al poeta, e quei disse: «Questi ti sia or primo, e io secondo».
A me pareva, andando, fare oltraggio, veggendo altrui, non essendo veduto: per ch’io mi volsi al mio consiglio saggio. Ben sapev’ ei che volea dir lo muto; e però non attese mia dimanda, ma disse: «Parla, e sie breve e arguto». Virgilio mi venìa da quella banda de la cornice onde cader si puote, perché da nulla sponda s’inghirlanda;
Inferno: Canto VIII Io dico, seguitando, ch'assai prima che noi fossimo al pie` de l'alta torre, li occhi nostri n'andar suso a la cima per due fiammette che i vedemmo porre e un'altra da lungi render cenno tanto ch'a pena il potea l'occhio torre. E io mi volsi al mar di tutto 'l senno; dissi: <<Questo che dice? e che risponde quell'altro foco? e chi son quei che 'l fenno?>>.
Ella si alzò, io presi la sua borsa, le feci strada tra la calca, l'accompagnai fino alla carrozza coi letti, l'aiutai a salire sul terrazzino, porsi il suo minuscolo bagaglio al conduttore. « Avete tutto? le domandai. « Tutto, grazie! «Mentre ella dava a verificare i suoi biglietti, mi volsi intorno.
A questa voce vid'io piu` fiammelle di grado in grado scendere e girarsi, e ogne giro le facea piu` belle. Dintorno a questa vennero e fermarsi, e fero un grido di si` alto suono, che non potrebbe qui assomigliarsi; ne' io lo 'ntesi, si` mi vinse il tuono. Paradiso: Canto XXII Oppresso di stupore, a la mia guida mi volsi, come parvol che ricorre sempre cola` dove piu` si confida;
cosi` m'armava io d'ogne ragione mentre ch'ella dicea, per esser presto a tal querente e a tal professione. <<Di', buon Cristiano, fatti manifesto: fede che e`?>>. Ond'io levai la fronte in quella luce onde spirava questo; poi mi volsi a Beatrice, ed essa pronte sembianze femmi perch'io spandessi l'acqua di fuor del mio interno fonte.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca