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Aggiornato: 11 giugno 2025
Il capostipite degli Orsini, dal romano nome di Orso, si perde nel buio della leggenda: non si sa neppur bene se fosse germanico. I suoi discendenti si chiamarono Filii Ursi: così suona sempre nelle più antiche cronache il cognome degli Orsini. Storicamente appaiono solo nel XII secolo. Celestino III (1191-1198) apparteneva alla loro casa. Nel XIII secolo, durante le lotte degli Hohenstaufen, acquistarono maggior potenza, per opera specialmente del senatore Matteo Rubeus, capo imperante della repubblica capitolina ed instancabile avversario dell'imperatore Federigo II e poi per opera di papa Nicolò III (1277-1280), figlio di detto senatore. Gli Orsini, fecondi quanto i Colonna, si suddivisero in seguito in più rami e dai loro diversi possedimenti si chiamarono Orsini di Monte Giordano e di Campo di Fiore in Roma, conti e signori di Nola nella Campania, di Tagliacozzo negli Abruzzi; di Gravina e Manoppello, di Monte Rotondo, di Vicovaro, di S. Angelo, di Pitigliano, d'Anguillara, di Bracciano. L'elenco dei loro castelli e possedimenti è conservato nell'archivio di famiglia a Roma e forma un intero volume. Erano egualmente potenti nel regno di Napoli come nel dominio romano. Mentre i Colonna, proprietari essi pure nel napoletano di grandi feudi ed in lotta violenta con i loro nemici ereditari per i marchesati di Tagliacozzo, Alba e Celano, possedevano nel Lazio il nocciolo della loro signoria, gli Orsini dominavano il territorio sabino sull'Anio, da Vicovaro fino a Nerola e Monte Rotondo, ed il paese etrusco da Sutri in giù, fino di l
Bisogna compirla o perire: perire di lenta morte nella rovina economica, o di violenta nell'anarchia: sperare che si stabiliscano, prima d'averla compita, condizioni di normale securit
Il nano aggrottò le ciglia, le sue labbra impallidirono e parvero minacciare una violenta esplosione di collera. Girò una occhiata d'intorno, un'occhiata bieca, sospettosa, tremenda; ma scorgendo due ufficiali di sorveglianza che si avanzavano alla sua volta, coll'accento cupo di chi si reprime, disse: Sia fatta la volont
Il signor Angelo conobbe dunque la signorina per le cure che questa prestava a suo padre, se ne invaghì, ma per allora le sue maniere buone non incontrarono grazie agli occhi della Tersicore... i quali pur erano assorti altrove..... »Alcuni mesi dopo, in seguito a una burrasca violenta, la signorina Rosilde abbandonò la casa De Emma e si rifugiò qui presso sua sorella Mansueta.
Una sfuriata se l’aspettava e violenta, e gi
Si sentì egli, prima di toccarla, respinto da una forza misteriosa; sentì egli al cuore e ai polmoni la stretta violenta di chi entra improvviso in una atmosfera di gelo. Le sue braccia che stavano per aprirsi ricaddero inerti, le sue labbra s'ammutolirono. E fermandosi alla sponda opposta del letto, egli si chinò a deporre un bacio sulla fronte di Bebè.
Con quella parola ella diceva tutto e si salvava ancora; gli diceva chiaramente ciò che aspettava da lui e perciò rendeva più violenta la lotta tra il suo amore e la sua coscienza. Bisognava o chieder la sua mano, o partire; oppur andare fino in fondo alla colpa.
Qui ci tocca tornare a Gaudenzio, che per alcuni giorni era stato obbligato a letto, da un raffreddore preso nella violenta impresa del ratto.
Che ora era? Prinetti ebbe la violenta sensazione di questa domanda nell'ombra sempre più densa, che aveva gi
E una sesta forma, femminile, che non aveva segno di morte violenta, ma l'impronta d'un dolore di Niobe sullo scarno volto, fece come chi vuol movere parola, ma non potè, e soltanto accennò, con un guardo di rimprovero che pareva abbracciar terra e cielo, a quattro o cinque forme di giovani che le stavano intorno.
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