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Aggiornato: 21 giugno 2025
Il giovane Ariberti avrebbe voluto domandarle se il cavaliere che aveva veduto con lei a teatro era uno di quelli; ma non gli parve d'essere ancora in tanta confidenza per farlo. Prese in quella vece un mazzolino di viole m
Tu passa, o maga nera, Passa come funesta ombra sul sole. Tutto risorge e spera, E sorridon fra i dumi le vïole: Ed io, dai lacci tuoi balzando ardita, Canto l’inno alla vita!.... .... in chiesa.
Amò troppo castamente, e sacrificò all'ideale più che non sia permesso alla debole natura umana. Mi offriva vaniglie, viole del pensiero, versi francesi e sorrisi di santa Cecilia, l'organista.»
Giselda lo ringraziava, ma senza andare in visibilio neppur lei, come lo avrebbe ringraziato per un mazzolino di viole mammole, o per una scatola di confetti. Forse tutti quegli atti di servitù le parevano naturali, anzi obbligatorii in ognuno che l'avvicinasse: fors'anco vedeva di non avere incontrato il favore del pubblico e la sua dignit
Ma non la tentan gracili vïole che gelosia di folta erba nasconda: di più liberi campi è sitibonda ov’ella possa respirar nel sole. Tutta s’immerge nella vampa d’oro che di baci ardentissimi l’investe: ride:
Sbocciano al tenue sole di marzo ed al tepor de’ primi venti, folte, a mazzi, più larghe e più ridenti de le viole. Pei campi e su le rive, a piè de’ tronchi, ovunque, aprono a bere aria e luce, anelando di piacere, le bocche vive. E son tutti esultanza per esse i colli; ed io le colgo a piene mani, mentre mi cantan per le vene sangue e speranza;
Torna Regina Maab al suo riposo colla chioma ricinta di viole rubate al Mondo e di pianti e di lai; e Titania abbandona il vecchio sposo.... Sorge il sol, sorge il sole, il sole, il sole!... Muto l'incanto ed alto il giorno è or mai!... Canta la brezza vocale tra li alberi e dice: «perchè stormite? giunge Primavera?»
Quale un dio lieto che gode in sua via sparger viole e salire ode la lode da la sua terrena prole, su la selva alta, che tace, dolcemente guarda il Sole. Roco il vento, ne la pace, mette sue rare parole. Stanno li alberi aspettando, con monili di rugiade. Sopra l'erbe a quando a quando una gemmea stilla cade.
L’anima veglia e prega: e su la vita informe che nel mio grembo dorme si piega. Io sembro inerte. E pure son come zolla al sole. S’aprono in me viole oscure di sogni, ardenti flore d’un incantato maggio. Porto io forse un messaggio d’amore?... Di pace un senso pio per ogni vena io sento. Sono io forse strumento di Dio?... La Sfinge dolorosa sul tuo mortal destino come suggel divino si posa;
I l fior anti no fu sua morte fella». T al fu 'l mio verso, ma, per téma, scuro. Io da' pastori alquanto dilungato, con quali esser mai giunto ancor mi dole, d'un monticello in largo e verde prato mi porto, giú, fra rose, gigli e viole; poi dentro ad un antico bosco entrato, tanto vi errai che sul montar del sole si m'appresenta un'ampio e bel palaccio: cerco l'entrata e presto vi mi caccio.
Parola Del Giorno
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