Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 15 maggio 2025
Certo che anche di questo, come di qualsiasi diritto, si può disputare e si disputa ad ogni occasione, se sia rivendicato con mezzi legittimi e prudenti, o no: ma l'imprudenza o l'illegittimitá de' mezzi non toglie il diritto primitivo. Se tu mi rubi il mio, ed io tento ucciderti, fo male senza dubbio; ma il mio rubatomi riman sempre mio.
«Mi basta il mio per ucciderti, Conte; me lo trasmise mio padre, come a lui lo aveva trasmesso il mio avo: noi Italiani non abbiamo costume di tenere molte spade, perchè non siamo usi a renderle.»
CINTIA. La prontezza dell'animo vincerá la poca arte dello schermire, e al corpo disarmato la disperazione ministrará l'armi, troverá nuovi usi, fará che l'unghie e i denti mi serviranno in vece di pugnali e di coltelli; e per mostrarti che ho voglia di morire, solo, nudo e senza armi m'ucciderò teco come tu vuoi. ERASTO. Sei giá disposto di ucciderti meco? CINTIA. Dispostissimo.
A me! e prima che Bonello si muovesse di un passo, Ugo tolse un candelliere dall'altare e lo rotò come una mazza: Potrei ucciderti! Ma nemmanco voglio! e lo balestrò sul pavimento. Messere, colla taglia che avete sul capo c'è tanto da pagare tutti gli uomini del castello. Avete pensato? Noi abbiamo pensato. Bonello! m'ammazzi un ribaldo anche pagato da te, ma tu no, no!
Tu, Omar, tu, balbettò con un filo di voce che la gioia e l'emozione rendevano tremula. Gran Dio! Che vieni a far qui, in questa stanza, dove sono prigioniera? Vengo a salvarti, Fathma, vengo a strapparti dalle mani di Notis. Ma, disgraziato, non sai dunque che vi sono quindici beduini che vegliano e che potrebbero da un momento all'altro entrare ed ucciderti? Che importa a me?
ERASTO. Orsú, poiché sei cosí disposto di ucciderti meco, per esser noi stati tanto tempo prima amici insieme, abbracciamoci e baciamoci, e dopo ripigliamo l'armi e feriamoci. CINTIA. Mi contento d'ogni tuo contento. ERASTO. Lasciate l'armi; ecco lascio le mie. CINTIA. Io ho lasciate le mie.
Non t'ho diretta la parola rispose il conte coi denti stretti come un Inglese, lasciandone scivolar fuori le sillabe staccate e sibilanti, tanto era l'emozione da cui si sentiva preso perchè avrei avuto voglia di ucciderti. Ora sono più calmo e ti parlo. Uccidermi? Perchè?
Non posso ucciderti io stesso, disse Federico facendo uno sforzo; altri ti puniranno. E fece per allontanarsi. Oh! esclamò ella alzandosi con esaltazione e come se temesse di non più vederlo, ma io vi ho amato!... e vi amo ancora!... E fece per trattenerlo. L'ufficiale la respinse con orrore, come se avesse temuto esser tocco da un serpente.
Gli fiammeggiava in mente la sensazione da lui medesimo definita: «Con una parola potrei forse ucciderti» e la parola stava per iscattare, rovesciando ai suoi piedi la giovane dritta e titubante. Ma fu tosto, ridestato dall'incubo. Abbiamo una giornata ideale, egli disse. Perchè non esce a passeggio? Le gioverebbe assai più che occuparsi di quella ragazza.
Il Monforte cade abbattuto, il suo nemico gli calca il seno col piede, e alzata con ambedue le mani la spada di punta su la visiera smagliata, gli parla: «Cavaliere, troppo mi graverebbe ucciderti, perchè, sebbene orgoglioso quanto Lucifero, io ti provai valente nell'armi, e quello che potevi fare hai fatto per difenderti da me: chiamati vinto, salva la vita; e rammentati che se Italia dorme, non meritava di essere effigiata capovolta nel tuo scudo; ella dorme, ma se si sveglia, quale schiatta umana la vincer
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca