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Non mi sentivo in vena di discutere e non volevo d'altra parte sentir maldicenze sul conto del mio ospite. Perciò mi sbrigai del molesto compagno senza troppe cerimonie e me ne tornai al Presbiterio dove, per colpa della mia distrazione, il riso s'era fatto lungo.

Mangiò poco; non bevve quasi nulla; fingeva d'ascoltare ciò che dicevano i due uomini, Folco e Ariberto, il primo dei quali non aveva occhi se non per lei, e l'altro non vedeva nulla perchè aveva visto troppe volte lo stesso spettacolo o spettacoli consimili.

Era gioia, era gratitudine, o qual cosa era mai che avea aperta la via a quelle abbondanti lagrime? Troppe eran le cagioni che facean forza all'animo piagato di lei.

Così dicendo si alzò, quasi avesse timore di dire troppe cose, o di udirne, e uscì rapidamente dalla stanza, lasciando Silvio in una agitazione morbosa, fra il rimorso e la speranza, deplorando le aberrazioni del passato, e cercando il modo di riparare i suoi falli.... forse con nuovi errori!...

Non importa... Lascino pure il catafalco, ma levino il cartello! Ma se nessuno può leggerlo!... Io ho usato troppe gentilezze con loro questo scandalo non lo subisco... Ma, se non v'è scandalo! Insomma per il buon della pace, fa necessario tor via quel disgraziato cartello.

«Molte, troppe dolorose vicende passarono su quella mia lettera, che appartiene ormai ai palinsesti, ed è inutile che io rifaccia qui la storia del mio lungo esilio, de' miei dolori e dei rancori, che mi tennero per questi dodici anni quasi diviso dal mondo.

Troppe erano le dolorose sue reminiscenze; e sebbene purificata dopo i suoi involontari trascorsi, da cui se il suo bel corpo fu macchiato, ne rimase l'anima intatta, pure ella non si persuadeva, a malgrado delle tante assicurazioni degli amici suoi, di esser degna di entrare nel consorzio delle persone dabbene. Ah!

Sciolto il nodo che legava un primo involtino di carte a sinistra, Lorenzo incominciò a leggere. E qui, un foglietto dopo l'altro, senza alcuna sosta, passarono molte lettere sotto gli occhi di lui. Due ore di tempo non furono troppe a quella fatica. Noi non ne faremo perder tanto ai nostri benevoli, e daremo appena un compendio di ciò ch'egli lesse.

Io credo che vi sia possibile fare tutto egli soggiunse, guardandola con quel misterioso terrore, come quando gli parea veder sorgere un mostro nella donna. Tutto, che? Non mi domandate troppe cose, Clara: io sono molto turbato. Parlate voi, piuttosto. ella annuì, cercando di vincere, prima di tutto, stessa. Lo vedete, siamo soli. Nessuno può venire e nessuno ha diritto di entrare.

Ah... meno male...! fece la ragazza e non disse altro. La modesta cena finì in silenzio. Troppe cose eran uscite fuori in un momento, perchè si potesse e da una parte e dall'altra collocarle a posto senza guastarle.