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Aggiornato: 1 giugno 2025
Per provvedere agli interessi del commercio persiano, che in gran parte abbracciava il ricchissimo dell'Asia, tennero ordinariamente i Veneziani consolati alla Tana, a Trebisonda, in Acri, Tripoli, Beiruth, Damasco ed Aleppo.
Colpa dell'ammiraglio che potendo col temuto navilio osar la fortuna di quelle prime fazioni, e distrugger la flotta nemica, e compier se non altro la sollevazione delle Calabrie e di Basilicata, non curandosi di ciò che avveniva dalla parte del Tirreno, per invidia o avarizia, disegnò una impresa da pirata, come se non ci fosser nemici più da combattere. In alto mare, mette il partito di assalire la fertil isola delle Gerbe, poche miglia discosta dal continente d'Affrica, tra Tunisi e Tripoli; impresa, dicea, al nome cristiano gratissima, a loro utilissima, perchè quei can maumettisti securi e imbelli nelle ricchezze nuotavano. Gli fan plauso le ciurme: invocan Dio e la Vergine; e arsi di cupidigia navigano alle Gerbe. Giunservi il dodici settembre. La notte posta una galea nel canale tra l'isola e la terraferma, breve e guadoso a basso fiotto, e tolto così lo scampo, agl'indifesi abitatori dan di mano. Qual rimorso con infedeli? Ammazzato al par chi resiste e chi fugge; quanti ascondeansi in cave sotterra, sbucati come volpi col fumo; i più menati schiavi; e d'oro, argento, masserizie fu grandissima la preda. Due mila i prigioni, secondo il Montaner, sei mila secondo il Neocastro; e gli uccisi sommarono quattro mila, ch'è orribile a dirsi, ma forse vero, perchè non credo uno scrittore sì insensato da cercar vanto qui nell'esagerare. Ciò temo del Montaner quando leggo il bottino di questa e somiglianti imprese; onde parmi, che da soldato avventuriere ch'egli era, contava sogni d'invidia, scrivendo come tolte tutte le spese, tanta preda si spartisse tra le genti di Loria, che sdegnavan poi a gioco tutt'altro conio che d'oro, e appena avrian sofferto nella bisca chi ponesse mille marchi d'argento. Si riscattarono gl'isolani avanzati alla schiavitù o alla spada; giurarono omaggio alla corona di Sicilia ; e l'ammiraglio fabbricovvi una fortezza, e s'ebbe poi l'isola in feudo . In questo tempo un Margano principe d'Arabi, cavalcando con grande stuolo alla volta di Tunisi lunghesso la riva, fu appostato, e preso dalla gente d'un galeon catalano, e recato allo infante, che il tenea, scrive Neocastro, come preda, non come prigion di guerra, nel castello di Messina , per istrana avventura compagno di carcere al principe di Salerno. Ma la cattivit
« Ahimè, gridò la contessa di Tripoli, entrando nella cameretta e vedendo quella pallida fronte supina sul capezzale che questa mia infausta bellezza ha ucciso il più gentil cavaliere che al mondo fosse! «E corsa alla sponda del letto, ov'egli giaceva, strinse quella mano che pendeva prosciolta sul ruvido copertoio, e recatasela alle labbra, la baciò amorosamente più volte.
46 Chi dice: Sopra Linmissò venuti siamo, per quel ch'io trovo, alle seccagne; chi: Di Tripoli appresso i sassi acuti, dove il mar le più volte i legni fragne; chi dice: Siamo in Satalia perduti, per cui più d'un nocchier sospira e piagne. Ciascun secondo il parer suo argomenta, ma tutti ugual timor preme e sgomenta.
74 Ebbe un ostro-silocco allor possente tanto nel mare, e sì per lui disposto, che la terra del Surro il dì seguente vide e Saffetto, un dopo l'altro tosto. Passa Barutti e il Zibeletto, e sente che da man manca gli è Cipro discosto. A Tortosa da Tripoli, e alla Lizza e al golfo di Laiazzo il camin drizza.
IX. Quando le Eccellenze Vostre terminassero, che io dovessi risiedere in Aleppo e non in Tripoli di Sorìa pure mi esibisco nella conformit
Ma il ritorno dello scalo principale a Tripoli contribuì esso pure a danneggiare il commercio dei Veneziani, per la distanza da quella citt
Sussultò alle inattese parole il morente, e aperse gli occhi, quanto più gli venne fatto, contemplandola estatico. Non Aloise; mormorò egli poscia. Goffredo.... Goffredo Rudel! La contessa di Tripoli, pietosa, è venuta a consolare gli ultimi momenti del suo servo fedele. Fedele, sì, ma senza fede in lei! diss'ella, con accento di dolce rimprovero. Che idea, questo duello!
Quando nella mia Battaglia di Tripoli, ho paragonato una trincea irta di baionette a un'orchestra, una mitragliatrice ad una donna fatale, ho introdotto intuitivamente una gran parte dell'universo in un breve episodio di battaglia africana. Le immagini non sono fiori da scegliere e da cogliere con parsimonia, come diceva Voltaire. Esse costituiscono il sangue stesso della poesia.
Il Pardessus ci dá una cronologia preziosa de' privilegi ottenuti da' genovesi; in Antiochia nel 1098 e 1127; in Giaffa, Cesarea ed Acri nel 1105; in Tripoli nel 1109; in Laodicea ne' 1108 e 1127: da' veneziani in Giaffa nel 1099; in tutto il regno di Gerusalemme ne' 1111, 1113, 1123, 1130: e da' pisani in Giaffa, Cesarea ed Acri nel 1105, e in Antiochia nel 1108.
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