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Aggiornato: 11 giugno 2025
Il Bardo Trentino! e continuando a sorridere, con un lampo di malizietta benevola, cordiale, gli stese, gli offrì la mano, ma senza troppo allungare il braccio che teneva appoggiato sul seggiolone. Ho letto i vostri articoli e i vostri versi.
Le medaglie, la gamba di legno, il berretto, il colonnello fecero un effetto magico, di maraviglia, di rispetto, di commozione sull'animo del giovane trentino, ancora oppresso dalla soggezione di don Giuseppe e ancora fresco dalle ansie del confine, per via dei sigari di contrabbando.
Fatevi portare una sedia e sedetevi, gli disse poi Cantasirena, quando sembrò ricordarsi del suo invitato e di presentarlo. Il signor Pietro Laner; un giovane trentino, scrittore di gran talento. Ma anche la presentazione, anche il gran talento, non fecero effetto. Lì, tutta quella gente, era di gran talento. Un'occhiatina di traverso, e poi il nuovo venuto rimase sepolto nell'oblìo.
La padrona, vedendo che l'ospite trentino non si faceva vivo per il conto, glielo aveva fatto trovare in camera, sotto il calamaio. Lui, s'intende! aveva finto di non vederlo. Ma la sera lo trovò sul tavolino accanto al letto, spiegato sotto il candeliere; e il secondo giorno disteso, diritto, sulla padellina di cristallo, appoggiato alla candela. E d'ora in ora, quella faccia della padrona, gi
Alla ferita d'Aspromonte aveva risposto gridando: «Non fate fuoco.» All'ordine di ritirarsi dal Trentino, aveva risposto: «Obbedisco.» Oh, doppio martirio dell'anima grande! La patria deve più al suo Eroe per quei due sacrifizi, che per le sue cento vittorie. Che il Martini avesse ambedue le volte oneste accoglienze è inutile il dire.
Io le accordo tre giorni di tempo, per interrogare il suo cuore e la sua coscienza. Pietro Laner, che appartiene ad una delle famiglie più ragguardevoli del Trentino, uno dei più indefessi cooperatori del movimento irredentista, al presente ignora tutto quanto è successo: se si tratter
Quando Pietro Laner gli capitò dinanzi col viso sparuto, annerito dal carbone della terza classe, col lungo ciuffo della parruccaccia arruffata, lo prese lì per lì, invece del giovane trentino, per uno dei soliti "tirolesi". Passate dal Bizzarelli! grugnì dispettosamente, continuando a scrivere più in fretta.
Matteo Cantasirena aveva scritto nell'articolo programma che l'Emporio era fatto sopratutto pei giovani e doveva essere scritto dai giovani. E Pietro Laner gli dichiarava nella sua lettera: Primo: "che era giovane. Secondo: "che era Trentino. Terzo: "che domandava il suo giudizio su quei tre sonetti e su quell'articolo, che aveva buttati giù, per un esperimento, in poche ore.
E lo zio Matteo aveva detto a Nora che "quel trentino" dopo aver fatto un casa del diavolo, se n'era andato colla sua brava ricevuta! In quanto a Evelina, si sa, non voleva mostrarsi perchè crepava dall'invidia. Nora aveva creduto tutto.... anche lei, per non guastar la festa. Pure non poteva reprimere il sospetto; e certe volte, col sospetto, un impeto di collera.
Invece Pietro Laner era stupidamente guarito e sposava Evelina! Il poeta, il "Bardo trentino" dello zio Matteo, sposava la gobba! Dopo i suoi baci, dopo aver sognata la sua bellezza, si accontentava dei baci della gobba!
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