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Aggiornato: 6 giugno 2025


Avendo gli occhi rivolti alle prime passioni, non l'ho mai chiusi verso l'alba riposai molto: sogni, ombre, larve e turbolenze m'avean inquietato l'animo, e tutti i sogni son stati travagli di Carizia. Mi destava per non conportargli, e pur dormendo sognava travagli. Veramente i travagli son ladri del sonno.

PANFAGO. Sia benedetto Dio che pur m'è toccato di apparecchiare un desinare a mio modo e di far un pignato grasso. PIRINO. Non vi dogliate, vita mia, che, se ben i frutti d'amore nel principio son amari, sempre nel fin la radice è dolce. E perché in tanti travagli la fortuna non ha bastato a scompagnarci, fo fermo augurio che i Cieli v'abbino servato per me, e che saremo nostri.

SULPIZIA. Veramente è come dite; e stimo che li medesimi travagli, che travagliano voi, travagliano ancor me: che ambedue ne affligga un medesimo male. ARTEMISIA. Misera me, che dispiacere feci a mio padre mai, che meriti che mi dia quel vecchio cadavero e putrefatto di vostro padre per marito? questo è il premio della ubidienza che li ho portata tanti anni?

EROTICO. Se non ci passo col corpo, ci passo con l'animo mille volte; e quanto è miglior l'animo del corpo, tanto è piú degna quella vista di questa. BALIA. A dio. ATTILIO. Ecco, l'abbiam pur trovato al fine. Al tempo d'oggi la fede è ritrovata per ingannar la fede. ATTILIO. Parla da solo. TRINCA. Come quello che sta ne' travagli dove tu sei. TRINCA. Forse che parla d'altro?

Dimmi, e tu anima dell'anima mia, lo desiderasti questo istante che sempre fuggiva innanzi alla tormentosa mia brama? avevi ogni giorno presente il tuo Girani, come tu Marcellina eri a me, tu solo pensiero di gioja? mi ami tu sempre del pari, m'ami, Marcellina; e sarai tu felice di ristorarti alfin da tanti travagli in questo seno amoroso?...

DON RODORICO. Olá! ordinate che Leccardo sia libero. Ma mi par oggimai tempo che questi felici sposi e amanti dopo tanti travagli colgano il desiato frutto degli disperati loro amori. Entriamo. DON FLAMINIO. Ma ecco Panimbolo. PANIMBOLO. Padrone, che allegrezza è la vostra? DON FLAMINIO. È tanta che non basto dirla.

Un dirotto pianto seguitò all'ineffabile espressione di queste parole, così semplici e così solenni. Tanto è bella la vita, che l'abbandonarla rincresce per fino a chi la sostenta solo di travagli e di privazioni. Non insulti il riso delle anime forti all'accoramento della mia meschina. La generosit

PIRINO. Son in un mar di travagli; per tanti travagli l'amor scema, anzi piú cresce: o disgrazia senza rimedio! FORCA. Dico che non è senza rimedio, questo è tempo di consumarlo in lamenti. PIRINO. Il piangere è fatto mio famigliare. FORCA. Vo volgendo per l'animo molte cose.

In primo grado. Non le dirò le fatiche, i sudori indefessi, le notti vegliate che mi costa questa causa. Io conosco tutta l'importanza della mia missione; non risparmio travagli, non mi arresto innanzi agli ostacoli. E.... posso dire, con qualche orgoglio (e qui accompagnò le sue parole con un risolino modesto) che la mia operosit

È vero; ma io vi persevero perchè ho sempre creduto, e credo, che tra soldato e magistrato non corra divario; e debba questi per sommo onore morire al suo banco, come quegli sul campo di battaglia: anzi gl'Imperatori romani, considerati i travagli e la costanza dei primi, la Eminenza sua conosce meglio di me come non dubitassero di preporli con amplissime lodi ai secondi.

Parola Del Giorno

s'alceste

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