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Aggiornato: 8 giugno 2025


Costui di stridi e lagrime Non fe' sua gioia, macchiò le mani Nel vil sangue del popolo, Come sta scritto dei più chiari eroi: Non arse ville, gli piacque il mobile Trofeo dei penzolanti corpi umani, Come si legge ne' volumi tuoi: Non dei tiranni coll'oblique insidie Il pallido coraggio Sostenne e i nappi taciti di morte, O crebbe illustre di natura oltraggio; Povero prete, il suo latin col povero Divise e il poco pane e l'umil sorte.

Son tre superbi e potenti signori c'han de la vita nostra in mano il freno e la governan come piace a loro. E perché spesso, anzi il piú de le volte, non giustamente in noi s'incrudeliscono, onde ci vien disnor, disagi e morti, l'autor di questa, che vorria mostrarvi la natura di loro, i loro effetti, li finge in tre persone che di pari contendeno ad un fine; e cosí volse chiamarla I tre tiranni.

I mariti buoni sono quelli, che fanno felici le loro mogli, facendo felici stessi. I mariti cattivi sono i più e sono di molte e diverse specie. Eccoti le principali: Mariti tiranni. Mariti deboli. Mariti gelosi. Mariti brontoloni. Mariti avari. Mariti libertini. Mariti stupidi. Mariti fannulloni, ecc.; ecc., ecc.

Se non vi fossero schiavi, non vi sarebbero tiranni, e non vi sarebbero tiranni se non vi fossero satelliti! La tirannide è figlia della corruzione dei popoli, e quanto più una nazione è demoralizzata, tanto più facile riesce al despotismo di aggiogarla.

Segno ben manifesto che le nostre monete, i nostri ori ed argenti colano tutti in quelle parti senza far piú ritorno: onde, se non fosse il costume barbaro di quei tiranni, d'appropriare a se stessi i beni di ciascuno che muore, privandone i figli del defonto, dal che nasce poi il restarne sepolta gran quantitá d'oro sotterra di quei ricchi che lo nascondono, sarebbe fra loro cosí abbondante l'oro come fra noi il ferro.

Romagna tua non è, non fu mai Sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni Ma nessuna palese or vi lasciai.

Tiranni! a che tanto chiasso coi vostri cagnotti, se lo schiavo raramente, ma però qualche volta dopo di aver tastato i solchi troppo profondi che incisero i vostri ferri nelle sue carni, vi scaraventa sopra un palco che si chiama guigliottina o nei fossi delle casematte di Queritaro? Voi!... che tanto faceste e fate soffrire l'umana famiglia di umiliazioni, di torture e d'omicidii!

Filippo II moriva divorato dai pidocchi. Possano i tiranni, e i tormentatori dei Popoli non fare mai miglior fine della sua: e possano i loro disegni non riuscire mai ad esito meno tristi di quelli di costui! Questo documento si trova nelle memorie del duca di Sully ministro di Enrico IV, e viene riportato dal signore ARTAUD DE MOUTOR nella sua Storia dei Papi. Quantunque questa nota sia gi

«Rispose a tutto; e gli occhi gli scintillavano mentr'ei parlava: non importargli la vita: non s'arretrerebbe d'un passo, compito l'atto: griderebbe viva l'Italia e aspetterebbe il suo fato: i tiranni osar troppo, perchè sicuri dell'altrui codardia, e bisognava rompere quel fascino: sentirsi destinato a quello.

Pria che s'incominciasse il giudizio, vennero quivi sej robusti sgherri, sbracciati e pronti ad eseguire ad ogni cenno quegli atti atroci che costituivano parte integrante della penale giustizia di que' tempi, non solo ne' castelli de' feudatarii e de' piccioli Signori, o piuttosto tiranni di terre e paesi, ma eziandio nelle citt

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