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Aggiornato: 13 giugno 2025
Andavano, andavano muti e palpitanti d'allegrezza profonda; andavano senza saper dove, felici di andare e d'essere insieme. Quante cose avevano a dirsi! ma tutte inutili, davanti alla gioia di trovarsi ricongiunti, ricuperati l'un l'altro, come rinati insieme ad un medesimo soffio di vita. Le strade tortuose, lunghe, malinconiche, erano sentieri di paradiso per essi; e lembi di cielo azzurro non ridevano dall'alto, tra le grondaie dei tetti? La gente guardava un po' troppo i due viandanti felici; ed essi, per quanto andassero spensierati, non potevano sempre esser tanto distratti, da non vedere quegli sguardi curiosi. Gente indiscreta! E non si dava mica pensiero delle coppie di colombi, che svolazzavano di continuo da una casa all'altra, venendo a grugare, a bezzicarsi sulle sponde dei cornicioni, sui davanzali delle finestre, sugli sporti dei tetti! Perchè pigliarsi cura di due felici mortali, che se ne andavano allegramente pei fatti loro, non dando noia a nessuno? Adagio, a non dar noia! L'uomo felice ne d
Ultimo piano, m'immagino. Per l'appunto. Sui tetti c'è l'aria buona. Ma dopo tutto il signor Filippo non è parso molto contento del suo nuovo alloggio. La camera è brutta e piccola. Si figuri; un terzo della mia, e non ci ha neanche la stufa. Non è poi un gran male; pensò l'Ariberti; avercela guasta o non averne è tutt'uno.
Puri, puri, pì, pì, pì. E a questa specie di billi billi siciliano, calò dai tetti un nugolo di piccioni, accorse dalle stalle, dal pollaio di tra gli alberi sotto la spianata, gran quantit
Don Procolo credette nella sua malinconia di veder il presepio in lontananza. Bebi era il bambino, l'Erminia la Madonna, gli altri i Re Magi e Carlinetto San Giuseppe. E lui don Procolo, lui era l'asino, a cui è stato imposto di soffiare sui figli degli altri. Se il salotto di Carlinetto era caldo e rischiarato, non bisognava dimenticare che la neve cadeva sui tetti, sulle strade, sulle campagne, a seppellire i casolari dei poveri, che non sanno come ripararsi. Perchè non mandava, almeno lui prete, un pensiero d'amore ai bisognosi, ai mendicanti, ai malati, agli orfanelli pei quali non v'è nè pane nè panettone? perchè non usciva anche lui, sacerdote e padre dell'amore e della misericordia, a bussare a tutti gli usci dei poverelli e a portare un cesto di pane a chi non ha nemmeno la mostarda per accompagnarlo? Ma la gola tira l'egoismo e tutti e due insieme fanno l'asino del presepio cocciuto contro il bene. Una soave carit
Simbolo della lotta ad oltranza, non emblema di funeste divisioni sociali, il nastro rosso comparve alla bottoniera degli abiti, la bandiera rossa sventolò sui tetti dei palazzi, sulle cupole delle chiese, sulle punte dei campanili.
Anche io, prima, così credevo. E vi è stato un uomo che non ha proclamato sui tetti il suo amore, che non lo ha mormorato, sottovoce, a varii suoi amici e confidenti, che non lo ha, almeno, lasciato compiacentemente trapelare? Vi è stato: è stato il mio amante. Ti amava, poi, costui? Immensamente. Come lo sai? La donna se ne accorge. È vero. Tu lo amavi?
La sera del sabato non si dorme: e se il diavolo zoppo potesse realmente sollevare i tetti delle case, vedrebbe tutte le teste insonni ed irrequiete sui guanciali. Riuscir
Per altro, seguitando a guardare, incominciò a distinguere qualche cosa. Si vedevano dei tetti di paglia, d’una forma conica, come quelli che gi
Le vie erano allagate, ed i poveri tetti di quelle case, che avevano tutte il carattere più deciso di capanne, erano scossi da sì impetuosa bufera, e sembravano barcollare. Il timore che potessero crollare, se quel temporale perdurava, non sarebbe stato infondato. Tutti si rinchiudevano in casa.
Molto lor duol che per incantamenti, mentre che fur negli errabondi tetti, tra lor non s'eran mai riconosciuti, e tanti lieti giorni eran perduti.
Parola Del Giorno
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