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Aggiornato: 18 luglio 2025


Chi pensi che sia io? Ho tanto caldo nel petto che, un minimo suspiro che buttassi, accenderei l'aria e ridurrei una montagna in cenere; e se ponessi il piè in fallo e stropicciassi, farei venir il terremoto; ho la presa delle mani tanto gagliarda che, se non toccassi le cose con destrezza, ne farei polvere.

Quando penso che quella cara creatura è stata per morire, mi vengono i brividi e non posso far a meno di piangere, disse il vecchio commosso asciugandosi una lagrima. Don Pio credeva che un terremoto imprimesse ora un moto sussultorio, ora ondulatorio a tutto lo studio; si sentiva morire e il pensiero di morire in quel luogo accresceva le sue sofferenze.

Ora gettiamo a terra quest'altra vetrina piena di vasi e di cristalli.... Fragore di valanga, di terremoto!... E' l'ora della ricreazione! Passando via, si fracassano coi bastoni le vetrate che pensano e guardano.... Poichè, insomma, rispondeteci, chi vi ha dato diritto di dormire?... La polizia, siamo noi! Polizia del disordine e della libert

Ogni volta che suo fratello don Lucio, a desinare o a cena, gli riferiva la notizia letta nei fogli in Casino, don Rocco scattava: Barbanera lo aveva predetto!... Terremoto? Ma non dice dove rispondeva don Lucio ridendo sarcasticamente. A questo modo faccio l'astrologo anche io! Barbanera li aveva predetti!... Disastri in mare? Sfido! È la stagione.

Il polacco fu il primo ad accorgersene e gli disse: Amico all'erta! la marea del vino s'innalza! Terremoto, è vero, proruppe il francese, quando ne avr

Terremoto! proruppe il francese ponendosi il mantile sulle ginocchia ed accingendosi a divorare una bomba di fumante risotto. Non c'è che dire, allorquando si vuol essere prontamente serviti e serviti comme il faut bisogna proprio venire all'Ussero. È l'albergo migliore ch'io conosca in Milano. E che vino; si direbbe che Bacco ha degnato d'un suo sorriso la cantina dell'oste.

Ho tanta virtú in questi occhi che stando irato non è persona di intrepido core che vi possa fissar lo sguardo.... SQUADRA. Che sète forse basilisco? TRASILOGO.... Non sai tu ch'ovunque vado vien meco la morte e lo spavento? e ovunque volgo lo sguardo fo tremar l'istesso ardimento, come proprio fusse il terremoto?... SQUADRA. Perché vien la morte con voi?

Aveva sentito parlare d'esser stato salvato colla sorella quasi per miracolo al tempo del terremoto di Casamicciola, perchè la trave della sua stanza avea formato come un arco sopra il letto, impedendo alle macerie di schiacciarlo assieme alla sorella.

Intanto, fanciulle e giovani, continuavano i loro festevoli giri con un tripudio, con una lena che faceva ballar con loro le fondamenta della casa. E più d'un vicino dal pian di sotto aveva dovuto balzar dal letto: e comparve colla berretta di notte e gli occhi fuor del viso, all'uscio della vecchia, per tempestare contro di quel terremoto che disturbava il quieto vivere di tutto il quartiere.

Sebbene di oscuri natali, giacchè essa era la figlia d'un semplice portinajo, possedeva un'anima aperta ad ogni tesoro di virtù ed appariva poi così modesta, così santamente bella che bastava conoscerla appena per sentirsi preso da irresistibile simpatia. Terremoto, era una fata! Nella grotta d'un portinajo?

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