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Aggiornato: 16 giugno 2025
Nelle pubbliche piazze e ne' ritrovi, nelle botteghe, e tra birri e tra messi, si fanno ciarle intanto, e par che provi ognun che il caso nato ben non stessi, che buona cosa avea Terigi fatta e che Marfisa era una bella matta. Di Filinor la voce universale dicea ch'egli era un cavalier briccone.
Marco e Matteo va tenendo nel dua, e ride sempre della lor malizia, dicendo: Io vo' del bene a tuttidua, e non intendo partir l'amicizia, ma dir, fin che avrò fiato e sarò morto, che nelle lor scritture hanno un gran torto. Terigi aveva fatto alla sua sposa un complimento a memoria apparato. Marfisa se gli mostra imperiosa, e tira dritto e appena l'ha guardato.
Ma perch'egli era di basso lignaggio, volea nobilitare i discendenti, e cerca far qualche bel maritaggio per acquistare aderenze e parenti. Don Guottibuossi vide, come saggio, da far un colpo, con begli argomenti, che a Bradamante ed a Rugger piacesse, se Marfisa a Terigi unir potesse.
Avete voi necessitá di nulla? avete ben dormito questa notte? Marchese, è tutto vostro questo core: volete voi che ragioniam d'amore? Terigi ad ogni cosa rispondea: Grazie alla Vostra Signoria illustrissima; ed abbassava il capo e ripetea: Tutto quel ch'è in piacer vostro, illustrissima.
Finito avea di perdere il cervello quasi Terigi e par che si disperi; ch'ogni vecchia, ogni storpia in sala arriva, né sa se la Marfisa è morta o viva. Ognun assalta, a ognun chiede, ognun secca, e vuol per forza che l'abbia veduta. Talor borbotta e batte l'anche, e pecca nel pensare al perché non sia venuta.
Era Marfisa allor di buona luna: disse al marchese che s'accomodasse, e tra le sedie gliene additav'una ch'è la piú bassa tra le sedie basse. Terigi, dopo un nuovo e strano inchino, s'assise in quella, e pareva un bambino. Non dimandar se ride la fanciulla. Volete voi parlar di cose dotte gli va dicendo o di pappa o di culla, del tempo buono o di piogge dirotte?
Terigi era cambiato di vestito, se il primo fu d'argento, questo è d'oro; tanta ricchezza ha intorno, è sí pulito, che pareva quel giorno il bucentoro; e sta sull'ale mezzo sbalordito cosí grassotto e rosso, e di pel foro, per ire ad accettare e a far gli onori sino alla scala a' suoi visitatori
Narrò Rugger a Carlo e cinque e sette bricconerie del guascon ch'io non dico, le corna di Terigi e di Marfisa e il disonor della magion di Risa.
Con tutti i suoi poderi e i suoi danari, odioso è Terigi divenuto: dall'odio nasce la persecuzione; se dice il Credo, non ha piú ragione.
Miserere di me, che mai vegg'io! disse Terigi e si poté sentire; perch'ell'era una lettera, una manna, di pugno proprio della sua tiranna. Non si ricorda piú d'esser in chiesa, né del predicador, né dell'udienza. Si leva e corre con la faccia accesa, come se lo cacciasse la scorrenza.
Parola Del Giorno
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