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Aggiornato: 13 giugno 2025
Diana la guardò, per un istante, esitando. Poi la raccolse: avea riconosciuto le sue cifre: si alzò e disparve. Il Venosa non capiva più in sè dall'allegrezza. Quell'atto era più che una garanzia di riconciliazione. Si trattenne, per qualche tempo, a parlar con la signora Teodora: ma i suoi discorsi erano ben slegati.
Marozia figlia di Teodora, una nobile romana giá potente tra le parti di quella cittá e le elezioni dei papi, aiutava e succedeva a siffatta potenza della madre, ed era or moglie di Alberico conte di Tusculo prepotente in Roma.
Allora siete molto semplice!... Ma io non voglio farvi soffrire.... vi consolerò subito; vi dirò che ho sorpreso ieri sera Diana, sola nella sua camera, mentre piangeva dirottamente. Che hai? le ho domandato. Ella mi s'è gettata al collo: e mi ha detto ch'era tanto, ma tanto infelice.... povera creaturina! Due grosse lacrime rigavano le guancie vegete e dipinte della signora Teodora. Mi ha detto che voleva uccidersi.... non poteva più sostenere la vita.... Insomma, mi ha confessato che vi ama, e non amer
L'ingegnere Amoretti era tornato la sera innanzi al letto di Diana: essa stava meglio, e mostrò molta contentezza nel rivederlo. La signora Teodora li lasciò soli: riceveva in quella sera due signore sue amiche, della stessa sua et
Nel 974, Crescenzio de Teodora si impadronisce del potere a Roma, e più tardi suo figlio Giovanni Crescenzio è a capo del partito nazionale romano. La sua storia forma un noto episodio del regno di Ottone III. I cronisti chiamano questo Crescenzio Nomentano. La sua famiglia che risiedeva quasi tutta nella Sabina e presso Farfa in particolare, si doveva quindi trovare in possesso di quel luogo, e Giovanni Crescenzio o era nato ei pure nei possedimenti de' suoi padri, o Nomentum era toccata particolarmente a lui per eredit
Dove durava, od anzi era giunta al suo estremo, la corruzione sotto Benedetto IX, terzo di que' papi della casa dei conti di Tusculo, discendenti di Teodora, Marozia ed Alberico: nella quale, se il papato fosse ufficio soggetto alle semplici probabilitá umane, esso avrebbe potuto farsi cosí ereditario.
Benedetto IV regna pochi mesi; pochi giorni Leone V, cacciato da Cristoforo, il quale a volta sua, dopo sette mesi, si trova sbandito; e non è il peggio. Marozia consacra papa Sergio III, e Teodora Giovanni X; ma la Marozia soffoca co' guanciali Giovanni bagascione della madre Teodora: e dopo Leone VI e Stefano VII ovvero VIII di così brutte ferite cincischiato dai Romani, che egli per colpa della sua deformit
Per vènti ferite cadendo, due volte sovrana, scontando con l’empio martirio la gloria terribile e vana, il vano infecondo delirio, scagliando ancor l’ultimo insulto sul viso a la Serbia in tumulto, tu insanguinerai terra e mare col tuo sangue di leonessa. Il manto regal di Teodora volesti per te. Or cadi, com’essa, ne l’ora fatale de i re!...
Egli, poi, sarebbe venuto a visitarla ogni giorno. Quella mattina stessa partivano da Napoli il marchese, la signora Teodora, Marco Alboni, e se ne andavano nella villa ove Marco, tanti anni prima, avea portato Diana, nata da pochi giorni. Enrica non vedeva più il principe da circa una settimana.
Intanto, altri levavano di carrozza la signora Teodora, che sveniva nelle braccia di tre o quattro.... giovinotti. Tutti hanno applaudito il salvatore; egli avea compiuto un atto eroico; e si vede che l'avea compiuto per impulso d'un grandissimo affetto. E come si chiamava questo eroe? domandò uno degli astanti. L'ingegnere Amoretti! riprese la signora.
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