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Aggiornato: 7 giugno 2025


RUFFO. Se cosí staman parlavi, non seguiva questo errore: del quale ho però piacere perché tu cognosca quanta sia la potenzia del mio spirto. FULVIA. Tra' mi presto di questa angoscia; ché, s'io nol vedo, non posso rallegrarmi. RUFFO. Non solo il vedrai, ma con mano il toccherai. FULVIA. E tornerá oggi da me? RUFFO. Sono omai venti ore e poco teco star potria.

Io mi volsi dallato con paura d’essere abbandonato, quand’ io vidi solo dinanzi a me la terra oscura; e ’l mio conforto: «Perché pur diffidi?», a dir mi cominciò tutto rivolto; «non credi tu me teco e ch’io ti guidi? Vespero è gi

Un gran miracol fia Se Cristo teco alfine non s'adira. Era il primo di settembre del 60, e verso le dieci antimeridiane una immensa folla brulicava dalla superba Basilica di S. Pietro, il maggiore dei templi del mondo.

47 Da che, donna (dicea), l'annello hai teco, che val contra ogni magico fattura, io non ho dubbio alcun, che s'io l'arreco l

Amor che spesso è di venir vago Dolce a parlar nel volgere soave De' tuoi bei rai, ed ivi insegna altrui Con quai saette fera e quai tu annidi Virtù, per che seder teco si piace Meglio che in grembo a Venere celeste; Amor ti porga questi fogli, e s'unqua Piet

GUGLIELMO. Non farò questione io teco. VIGNAROLO. Partiti e non dir piú che sei Guglielmo. GUGLIELMO. Oh disgrazia grande e non mai piú intesa, che un uomo abbia perduto se stesso e non sappia chi sia!

Le labbra di Fidelia si agitarono e proffersero la parola morte. Il primate le applicò il pungiglione galvanico alla fronte. Puoi tu asserire domandò l'inquirente che Primo Albani abbia avuto teco un colloquio nella notte dal ventisette al ventotto settembre? No! rispose la morta. In quella notte l'Albani era ben lungi... ben lungi... da Milano.

E, dicendomi el nipote che Perillo vuol, doman o l'altro, io la sposi, per conferire la cosa con voi, mia nutrice, e teco, Fannio mio servo, fuora di casa me ne sono venuta; e piena di tanto travaglio quanto io ben sento e voi pensar potete. E non so se... FANNIO. Taci, oimè! taci; a fin che costei, che afflitta verso noi viene, non attinga quel che parliamo. SAMIA serva, LIDIO femina, FANNIO.

ASTROLOGO. Ah, ciel traditore! ARPIONE. A te, che sei astrologo, ti hanno ingannato i cieli. ASTROLOGO. Ed è il peggio: ingannato da voi. ARPIONE. Or te ne avvedi: dovevi pensarci prima. ASTROLOGO. O Dio, o Dio! anzi, che tardi mi accorgo chi sète voi. RONCA. Siamo stati tanto tempo teco e non ne hai conosciuti?

Posar vo' il cor sovra il tuo cor divino Voglio dirti i miei sensi a ciascun'ora! Traggimi in qual pur sia fiero cammino, Purchè teco io respiri, e teco io mora: Tutti i dolori a te d'accanto accetto, Di viverti discaro io sol rigetto. Per aver l'amor tuo che far degg'io? Pregar soltanto? Ah no, il pregar non basta!

Parola Del Giorno

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