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E Nancy, che prendeva il thè nel piccolo giardino del Gartenhaus a Staten Island, sorseggiò compunta la profumata bevanda nelle nuove tazze ad orlo viola di Fräulein Müller. «Ach! was sagst du»? disse Fräulein. E per molto tempo si videro le sue labbra muovere in astruso calcolo multale. Poi disse: Posso darti quarantasette dollari.

E tu sposeresti un uomo così? Che significa quel così? Vocabolo elastico. Senza conoscerlo, senza amarlo?... Ma io lo conosco, l'ho visto alle corse ed alla passeggiata! Io lo adoro! Ieri l'altro, non avendolo visto, rifiutai di far colazione e presi invece tre tazze di caffè, per cercar di suicidarmi. E lui? Mi sposa, dunque mi ama! replicò vittoriosamente Lulù.

Ci si era: battaglia campale: volavano banchetti, tazze, piattini: fu rotto uno specchio e chi sa quanti bicchieri: le guardie mobili sul primo tennero fermo, poi, peste e malconcie, se la diedero a gambe. Al capitano fu perfino tolta la sciabola; gli fu levata dal petto la croce e gli fu battuta sul naso.

Il Piemontese avea dovuto assentarsi, e siccome nella settimana si attendeva la visita di un ingegnere della Provincia per osservare lo stato dello scavo, e i lavori erano stati sospesi fino al ritorno dell'appaltatore e all'arrivo dell'ingegnere, Cardello rimasto solo in casa, con tutta quella creta, con la rota, col forno e coi medicamenti a sua disposizione riprese sùbito a foggiare vasetti, come meglio sapeva, e tazze, disfacendo e rifacendo quelli che gli sembravano mal riusciti, e mettendoli al sole perchè si seccassero presto.

L'altro vasetto e le due tazze, chi sa perchè?, erano riusciti meno belli; poche iridi, poche venature di oro rosso cangianti, e larghe chiazze di color cioccolata, e di grigio sporco. Cardello stette lunghe ore quasi in adorazione davanti al mirabile vasetto.

È una bellezza opulenta e splendida, di grandi occhi neri, di fronti nivee, di bocche porporine, di contorni statuarii, una bellezza da palco scenico, che abbarbaglia da lontano, e strappa piuttosto un applauso che un sospiro, e piace di raffigurarsela in mezzo alle fiaccole e alle tazze inghirlandate d'un banchetto antico, come nella sua cornice naturale.

"Ohimè! il povero Grampo non deve dunque aspettarsene alcuna grazia, disse Trincone crollando il capo: ci parlava sovente di gozzoviglie e di vino, e l'ho veduto vuotarne delle tazze in gran numero; ma non mi so che si risovvenisse pure una volta del viaggio che dobbiamo far tutti per l'altro mondo".

Tazze in cui nessuno ha mai bevuto; servizi da thè e da caffè vergini d'ogni contatto colle bibite suddette; calamai che non conoscono neppur di vista l'inchiostro; e poi, fiori artificiali, uccelli imbalsamati ed i ricami più o meno scoloriti delle signorine di casa; e su tutte le spalliere dei mobili quadrati e dischi all'uncinetto per difendere la stoffa dal contatto dei visitatori.

Divini quei tre anni nei lacci della baronessa Olga! ma era proprio una cosa curiosa il vedere quanto alla Baronessa Olga piacessero i dolci, le statuine di Saxe, le tazze di vieux Vienne, le rose durante l'inverno, le camelie in estate, i viaggi in primavera e in autunno, e le gite in tutte le stagioni. Eh! non c'era che dire, in quel patrimonio s'era fatto una gran buca! Come colmarla?

Davvero?!... e pensare che me l'avevano dipinto come un omaccione cinque volte più grosso! Infatti, è appunto cinque volte più grosso; ma oggi quanti ne abbiamo del mese? Quindici. Ah, ecco, si spiega! Nei giorni dispari, invece, è così. Gigi Micocci. Si stava nel caffè principale d'Albano, giocando al biliardo e facendo dei colmi, tra tazze di birra e nugoli di mosche.