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Aggiornato: 6 luglio 2025
L'ultima sera di dicembre del 18... il mio portinaio mi mise sul breve tavolino che mi serviva da tavola da pranzo e da scrittoio una lettera sulla cui busta era stampato tanto di Ministero della Pubblica Istruzione. Il decreto di nomina. Professore finalmente!
Don Lucio, che era anche piccoso, gli aveva domandato: Che cosa predica l'Astrologo per l'anno nuovo? La prossima fine del mondo? Don Rocco, guardatolo compassionevolmente, non gli aveva risposto nulla. Qualche settimana dopo, don Lucio stupiva di veder in tavola uno di quei famosi dolci, pretesto di liti e di bronci tra loro. Come mai? Sei ammattito?
Ond’io volgevo tra me stesso il pensiero di conoscere Pastora Imperio, benchè non sapessi come avrei potuto sfuggire alla involontaria vigilanza de’ miei nuovi compagni. Ormai avevamo presa l’abitudine di passare tutte le serate insieme; spesso pranzavamo alla medesima tavola, poi andavamo allo stesso teatro; si cominciava e si finiva il gioco alle medesime ore; una lieta cena chiudeva le nostre lunghe fatiche, poi, verso l’alba, tornavamo all’albergo insieme. Lord Pepe, con molto spirito, non si mostrava punto geloso; anzi aveva l’aria di permettere ch’io facessi alla sua bella compagna un briciolo di corte. Questo fatto lo dispensava da una quantit
Ebbene, come volete: ecco qui l'acqua che sta per bollire; fateci il caffè: la scatola del macinato è qui sulla tavola. Lo porterete caldo caldo al mi' uomo... Ed io frattanto correrò a vedere la signora. Spero che il malessere di Matteo non sia nulla: disse Anna mentre la Teresa gi
La contessa sorrise sdegnosamente e si levò di tavola; il conte fu di un salto fra lei e l’uscio come per impedirle di uscire. Era imminente qualche violenza che prevedevo orribile. Senza esitare mi avvicinai al conte e gli dissi:
Davvero, non lo so, rispose il duca. Allora verrete con me. Dove? Dove vorrete. Ma prima, e per deciderci, vi condurrò a pranzo da mia zia; la tavola non è sontuosa, ma mia zia è la miglior donna della terra e Paquita una delle più belle fanciulle di Madrid. Sarete ricevuto come me. È molto tempo che non vi vado; vedrete che festa ne faranno.
Sulla tavola, presso il servizio di caffè era rimasto un piccolo guanto che essa aveva dimenticato, un piccolo guanto ancor pieno della sua mano, ch'egli raccolse e strinse nel pugno, portò alla bocca per strozzarvi il singhiozzo mortale che gli usciva dal cuore. Aveva fatto un sogno. Amen! A villa Serena non rimase che la Bernarda a custodire la casa.
Sedemmo intorno a una piccola tavola, in una piccolissima stanza, ingombrata in gran parte da due letti enormi. Il Ministro si pose vicino all'Ambasciatore, un po' indietro, e stette l
Alzossi alla fine, e movendo il passo verso la tavola sulla quale il maggiore scrivea, dissegli lentamente e col tuono di un uomo che si è indotto ad una difficile risoluzione: «Scrivete, signore.
Durante il pranzo gli occhi di miss Yves non si volsero a me che una volta. Ella si alzò da tavola prima della frutta e scomparve. Era impazienza di leggere la mia lettera? O proposito di evitarmi? La seguii col pensiero. Stava leggendo, aveva letto, combatteva con le ombre del suo cuore. Penoso momento! Vinceva lei? Vincevano i fantasmi nemici?
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