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Aggiornato: 11 giugno 2025


E quel suicidio del Galli, riverberava una luce ancor più sinistra sulla Cisalpina, sui misteri della Cisalpina, sulle influenze losche, tenebrose di quella vasta associazione di malfattori che si chiamava la Cisalpina, e tutti protestavano che volevano la luce, la luce, che bisognava rischiarare, purificare l'ambiente!

La Rosilde era affetta da un serio male di cuore che il suo tentativo di suicidio aveva aggravato. Era questa la causa della sua disperata risoluzione; la disperazione di guarire l'aveva buttata nelle braccia della morte per finirla colle ansie, colle terribili delusioni di una lenta consunzione, che pareva inevitabile.

Due morti sono pei popoli: l'assassinio per conquista e il suicidio del disonore. La Francia è minacciata in oggi di questa seconda. E non di meno la Francia non deve, non può perire. Un popolo che affida all'umanit

No, egli non avea se non il padre: uomo rispettabilissimo, cattolico fervente, il cui suicidio, appunto per le idee religiose da lui professate con tanto zelo, deve aver molto turbato i suoi amici e compagni.... Mio padre dicea sempre di lui: è una grand'anima....

Non credo, ripeto, che Gorreso ne sappia nulla, diceva il vecchio duca della Pandura, un bellimbusto mezzo rimbambito, al principe di Latania, giuocatore, spensierato, di fama molto prodigata, ma ricevuto, accolto per tutto, grazie al suo nome: eroe di scandalose avventure: e che dovea finire con un suicidio, dopo tante stranezze, di cui i suoi più intimi, e anche qualche conoscente, avean subìto di pagare per anni le spese.

Un mese dopo, il dottore di Nubo ritornava dalla Svizzera, e portava la notizia, che il principe di Lavandall, avendo tentato l'ascensione del Monte Bianco, era caduto in un abisso di ghiaccio, da cui non lo si era potuto cavare. Era un accidente, un suicidio, ovvero...? Il dottore lo accompagnava! Il conte Alessandro divenne il principe Alessandro di Lavandall.

Si muore così bene a trent'anni. 25 febbraio. Ho lavorato tutto il giorno, come un somaro, come uno scolaretto. A chi dedico ora i miei pensieri? 26 febbraio. Ho sentito le campane solenni di San Carlo suonare come in quelle sere in cui dopo la mia malattia nel 74 io passeggiavo solo nei giardini pubblici... O Lidia, come Ti amo ancora! Oh suicidio! È sera: è buio. Dispero.

E allora, come si fa? domandò una piccola biondina col naso schiacciato e rivolto all'insù, che prendeva viva parte al giochetto. Allora, o si va in convento, o si medita un suicidio, oppure, meglio, si ricomincia da capo, scegliendone un altro. Brava Giulia! Brava! Alla scelta!... Alla scelta! Va bene, ma a chi tocca scegliere per la prima?

Appunto... Dev'esser con l'altro... lo scultore... un cervello balzano... che ha fatto un certo matrimonio... Ah, le donne!... Che parte hanno nella nostra vita... in bene e in male!... E chi sa che anche nel suicidio di questo disgraziato non c'entri una donna?... Dicono ch'egli avrebbe voluto sposare una vedova, e ch'era stato costretto a rinunziarci in causa delle mignatte che gli succhiavano il sangue... Non ha sentito?

Il Ferpierre ripeteva a stesso che il suicidio non era soltanto, in tali condizioni, possibile, ma quasi necessario. Gi

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