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Aggiornato: 18 luglio 2025
Il dado ormai era tratto e la rivoluzione prese animo e si fè gigante per l'inasprimento della popolazione svegliata dal rombo delle artiglierie. Si festeggiava il natalizio del re con la strage che palle e mitraglia facevano del popolo; e da parte del popolo coi rintocchi delle campane suonanti a stormo.
Costei sin da quel giorno, aveva disegnato di correre al convento, per dire ogni cosa al suo confessore; di quei tempi usando molto confidare al confessionale i propri peccati e le faccende altrui. Ma in tante volte che vi era andata, non aveva potuto trovarlo, e la mattina della partenza dello stormo, la poveraccia teneva tuttavia sullo stomaco il gran peso di quel suo segreto.
Il signor Kyllea, pallido, smaniante, strizzandosi le mani, si volgeva di tratto in tratto a guardare nella stanza accanto... Ah! Se non ci fossero le donne!... Ho tre Remington! Don Liddu, che era andato ad affacciarsi dall'alto della terrazza, venne ad annunziare: Se ne vanno!... Hanno guastato tutto!... Ma lungo lo stradone scende un'altra fiumana di gente... Le campane suonano a stormo!
Ed elli a me: <<Non vo' che tu paventi; lasciali digrignar pur a lor senno, ch'e' fanno cio` per li lessi dolenti>>. Per l'argine sinistro volta dienno; ma prima avea ciascun la lingua stretta coi denti, verso lor duca, per cenno; ed elli avea del cul fatto trombetta. Inferno: Canto XXII Io vidi gia` cavalier muover campo, e cominciare stormo e far lor mostra, e talvolta partir per loro scampo;
Vedeva quella turba irta d'armi, e quegli stendali delle confraternite drappellati come dalle braccia di pazzi, e raccapricciava: Marta, standole vicina, si doleva di non essere un uomo, per poter andare contro i Francesi; e la signora non fu quieta che quando lo stormo le uscì di vista, e la campana cessò dal suonare. Avesse suonato a lutto tutto quel giorno, e sarebbe stata giustizia.
Così, colle mani appaiate sulle reni, un passo innanzi l'altro, fu in un'ora al villaggio di R..., mezzo ancora sossopra per la passata dello stormo di quei di D.... Cansò le case, pigliò i traghetti, e nascosto dalle siepi degli orti, si ripose più oltre sulla via maestra.
In quel momento uno stormo di colombi si innalzò da un campo vicino, e venne a passargli d'innanzi al tiro.
Eran gli ultimi giorni di carnevale. Le strade eran corse da lunghe processioni di giganti, di diavoli, di principi, di mori, di guerrieri, e da uno stormo di certi figuri, che avevo la disgrazia d'incontrar da per tutto, vestiti di giallo, con una lunga canna in mano, in cima alla quale era legata una borsa che andavan cacciando sotto il naso di tutti, nelle botteghe, nelle finestre, fino ai terrazzini del primo piano delle case, domandando un'elemosina, non so in nome di chi, ma destinata probabilmente a pigliar qualche classica sbornia nell'ultima notte di carnevale.
Ecco, leggete qui: "Sciorinarono dal campanile un fazzoletto a tre colori, suonarono le campane a stormo, e cominciarono a gridare in piazza: Viva la libert
Dolore e rabbia di Carlo all'annunzio della rivoluzione. Ordina la passata in Sicilia, con l'esercito disposto alla guerra di Grecia. Bolla del papa contro i ribelli; risposta loro, e legazione del cardinal Gherardo da Parma. Preparamenti di Carlo, e de' Messinesi. Rotta dei nostri a Milazzo. Sbarco di re Carlo. Principî dell'assedio. Pratiche del cardinale entrato in Messina. Assalti minori. Stormo generale contro la citt
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