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Non pretendiamo affermare con questo che nella loro produzione siano adempiute tutte le condizioni che costituiscono una pura opera d'arte. Deficienze, stonature vi sono pur troppo e sarebbe miracolo quasi incredibile se non ci fossero. Nella produzione artistica avviene, come nella produzione naturale, un eccesso, quasi essa sia una serie di prove e riprove, di tentativi e anche di aborti, per raggiungere finalmente una altezza, una compiutezza che non è mai la perfezione assoluta, l'ideale, ma qualcosa di approssimativo all'ideale. Accettiamo come una necessit

E gli ho anche detto che scrivete qualche volta per me sull'Euterpe. Fa bene al giornale che queste cose si sappiano. La penna di un valente letterato non guasta mai. Grazie infinite. E agli artisti, proseguì il giornalista, che voleva dir tutto, agli artisti piace che le loro stonature abbiano il suggello di una frase girata a modo. , , ho capito. Io dunque dovrò...

Ella aveva per Filippo una gratitudine cieca, una specie di religione; ma lungi dall'essere timorosa, era lieta ed uguale; risuonava il suo canto la mattina, nel torrente di luce che invadeva le camere; e tutto il giorno Loredana viveva con piacere, occupandosi con Clarice delle compere, dando ordini alla cuoca ed alla cameriera, riempiendo la casa delle sue corse, delle sue risatine, facendo ammattire la povera dama di compagnia, della quale imitava i gesti al piano e le stonature e il modo di camminare e il dialetto veronese, con tanto impeto, che Clarice finiva per riderne.

La padrona di casa dilettavasi tanto del sale arcadico di Balena, ma quale un maestro di Cappella, sapeva a tempo moderare i crescendo e spingere gli adagio, mostrandosi poi avversa alle stonature, che inesorabilmente riprendeva. Tutto quanto sopra veniva inaffiato da legittimo Polesella, accompagnato a castagne al forno, a pasticcini, a biscotti.

Poi chiuse gli occhi, e cercò di dormire; ma l'eco dell'inno nazionale gl'intronava sempre gli orecchi, le stonature del clarinetto gli avevano urtati i nervi e gl'impedivano il sonno. Dopo d'aver preso alla meno peggio[XIV.5] un qualche riposo, si decise finalmente di aprire la finestra, e quello fu l'istante più beato del giorno. Sentì l'aria pura e imbalsamata del paese nativo che gli sbatteva sul viso, ne riconobbe il profumo, gli parve che quegli aliti montani dissipassero la nebbia che gli offuscava la mente. Gli scomparvero come per incanto gli anni trascorsi, perdette la memoria delle lotte sanguinose, dei tumulti del parlamento, del febbrile lavoro del ministero, e li credette un sogno di malato. Difatti le cime de' suoi monti, i casolari delle colline, le brune chiome del bosco che gli stavano davanti, non avevano punto mutato d'aspetto. Riconobbe la casa bianca sul poggio, respirò con volutt

E dove lascio gli uccellini? Ce ne sono di tutte le specie, che attendono ai fatti loro senza curarsi di me; cincie, pettirossi, cardellini, scriccioli; pigolanti, strillanti, zirlanti nella macchia, ch'è un piacere a sentirli. Le stonature non mancano. Laggiù, dagli olmi del gran viale, si sente un gracchio che non mi va niente a sangue.

Il quartiere è pulito, in via Frattina, ma è sempre un quartiere affittato con mobili, vale a dire una raccolta informe di stonature acquistate nei pubblici incanti, un'accozzaglia di oggetti provenienti dalle più disparate e strane regioni.

Io mi ricordo che sentivo il suo piccolo tacco battere impazientemente come tu faresti se fossi un maestro di musica e udissi delle stonature. Ma di positivo che cosa hai detto tu? Di positivo? ho domandato: Signorina, lei mangia la busecca? Mi guardò trasognata. Io ripetei imperterrito la domanda. Ma certamente rispose. Il sabato è d'uso, in casa, fare la busecca: a pap